La Nba è pronta a ripartire, appuntamento a Orlando dal 30 luglio, ma i numeri del coronavirus in America preoccupano anche i campioni del basket a stelle e strisce. Finora i positivi registrati tra i team sono 16, numeri contenuti rispetto all'onda con cui si muove il contagio in Usa, con oltre due milioni e mezzo di persone risultate positive. Adam Silver, commissioner Nba, in una intervista alla rivista Time, ammette di essere pronto a fermare di nuovo tutto in caso di un picco di contagi. "Facciamo i test ogni giorno, non abbiamo un numero soglia ma se i contagi dovessero crescere in modo significativo nel campus - ha spiegato Silver -, questo potrebbe obbligarci a fermarci. Vedremo giorno per giorno, se si tratterà di casi isolati è un conto, bisognerà capire come il virus circoli nel nostro ambiente. In caso di numeri importanti ci fermeremo, non si può pensare di fuggire dal virus".
di Napoli Magazine
02/07/2024 - 02:00
La Nba è pronta a ripartire, appuntamento a Orlando dal 30 luglio, ma i numeri del coronavirus in America preoccupano anche i campioni del basket a stelle e strisce. Finora i positivi registrati tra i team sono 16, numeri contenuti rispetto all'onda con cui si muove il contagio in Usa, con oltre due milioni e mezzo di persone risultate positive. Adam Silver, commissioner Nba, in una intervista alla rivista Time, ammette di essere pronto a fermare di nuovo tutto in caso di un picco di contagi. "Facciamo i test ogni giorno, non abbiamo un numero soglia ma se i contagi dovessero crescere in modo significativo nel campus - ha spiegato Silver -, questo potrebbe obbligarci a fermarci. Vedremo giorno per giorno, se si tratterà di casi isolati è un conto, bisognerà capire come il virus circoli nel nostro ambiente. In caso di numeri importanti ci fermeremo, non si può pensare di fuggire dal virus".