Calcio
CORONAVIRUS - Lazio, Diaconale: "La buffa tesi dell’eguaglianza dei punti di ripartenza"
09.04.2020 16:58 di Redazione

Prosegue la polemica a distanza tra il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, e la Juventus, sulla possibile data della ripresa del campionato. Prendendo spunto da quanti vorrebbero la ripresa degli allenamenti uguale per tutti, stavolta il delegato di Claudio Lotito dal suo consueto 'Taccuino biancoceleste' polemizza con "certi tifosi della Juventus", in forma di domanda: "Ci sono alcune squadre che hanno permesso ai propri giocatori di allontanarsi dall'Italia, mettendosi nella condizione di dover essere sottoposti a quarantena prima di riprendere gli allenamenti", s'interroga Diaconale, proseguendo: "E' lecito immaginare che a favorire questi permessi abbia pesato anche la convinzione che il campionato andava considerato ormai concluso? Ed è troppo auspicare che il Governo non venga influenzato dalla pressione dei tifosi juventini per un'eguaglianza dei punti di ripartenza che, però, rappresenterebbe un'ingiusta penalizzazione per chi ha avuto un comportamento virtuoso e un premio non giustificato per tutti gli altri?".

 

Ecco il testo pubblicato su Facebook:

 

TACCUINO BIANCOCELESTE

 

La buffa tesi dell’eguaglianza dei punti di ripartenza

 

Parafrasando Giuseppe Gioacchino Belli che diceva di voler bene a Gregorio XVI perché quel Papa gli offriva l’occasione di parlarne male, debbo ammettere che sono molto affezionato a certi tifosi delle Juventus perché mi danno sempre il pretesto per imbastire un po’ di polemica intesa non come guerra senza quartiere, ma solo come un tranquillo confronto di idee.

 

L’ultimo di questi pretesti riguarda, ovviamente, la ripresa degli allenamenti delle squadre in vista della conclusione del campionato che secondo i tifosi juventini dovrebbe far adottare al governo una decisione ispirata alla tesi che Luigi Einaudi proponeva a beneficio di tutti i cittadini, quella dell’eguaglianza dei punti di partenza. Ma che c’entra Einaudi con la ripresa degli allenamenti? C’entra, perché la proposta dei tifosi juventini può essere sintetizzata nella formula dell’“uguaglianza dei punti di ripartenza”. Nel senso che a loro parere, poiché ci sono alcune squadre che hanno permesso ai propri giocatori di allontanarsi dall’Italia mettendosi nella condizione di dover essere sottoposti a quarantena prima di riprendere gli allenamenti che dovrebbero precedere la ripresa del campionato, la data di inizio di questi allenamenti dovrebbe essere fissata solo dopo il rientro di chi è all’estero e la fine della loro quarantena. Il tutto per non dare alcun vantaggio a chi ha preferito non dare permessi di espatrio nella previsione che presto o tardi si sarebbe ripreso a giocare e nella consapevolezza che i permessi avrebbero allungato a dismisura il tempo della ripartenza degli allenamenti e del campionato. È lecito immaginare che a favorire questi permessi abbia pesato anche la convinzione che il campionato andava considerato ormai concluso? Ed è troppo auspicare che il governo non venga influenzato dalla pressione dei tifosi juventini per una “eguaglianza dei punti di ripartenza” che però rappresenterebbe una ingiusta penalizzazione per chi ha avuto un comportamento virtuoso ed un premio non giustificato per tutti gli altri?

Buona Pasqua a tutti, soprattutto ai tifosi juventini che mi permettono di lanciare qualche polemica in nome e per conto di quelli laziali!

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CORONAVIRUS - Lazio, Diaconale: "La buffa tesi dell’eguaglianza dei punti di ripartenza"

di Napoli Magazine

09/04/2024 - 16:58

Prosegue la polemica a distanza tra il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, e la Juventus, sulla possibile data della ripresa del campionato. Prendendo spunto da quanti vorrebbero la ripresa degli allenamenti uguale per tutti, stavolta il delegato di Claudio Lotito dal suo consueto 'Taccuino biancoceleste' polemizza con "certi tifosi della Juventus", in forma di domanda: "Ci sono alcune squadre che hanno permesso ai propri giocatori di allontanarsi dall'Italia, mettendosi nella condizione di dover essere sottoposti a quarantena prima di riprendere gli allenamenti", s'interroga Diaconale, proseguendo: "E' lecito immaginare che a favorire questi permessi abbia pesato anche la convinzione che il campionato andava considerato ormai concluso? Ed è troppo auspicare che il Governo non venga influenzato dalla pressione dei tifosi juventini per un'eguaglianza dei punti di ripartenza che, però, rappresenterebbe un'ingiusta penalizzazione per chi ha avuto un comportamento virtuoso e un premio non giustificato per tutti gli altri?".

 

Ecco il testo pubblicato su Facebook:

 

TACCUINO BIANCOCELESTE

 

La buffa tesi dell’eguaglianza dei punti di ripartenza

 

Parafrasando Giuseppe Gioacchino Belli che diceva di voler bene a Gregorio XVI perché quel Papa gli offriva l’occasione di parlarne male, debbo ammettere che sono molto affezionato a certi tifosi delle Juventus perché mi danno sempre il pretesto per imbastire un po’ di polemica intesa non come guerra senza quartiere, ma solo come un tranquillo confronto di idee.

 

L’ultimo di questi pretesti riguarda, ovviamente, la ripresa degli allenamenti delle squadre in vista della conclusione del campionato che secondo i tifosi juventini dovrebbe far adottare al governo una decisione ispirata alla tesi che Luigi Einaudi proponeva a beneficio di tutti i cittadini, quella dell’eguaglianza dei punti di partenza. Ma che c’entra Einaudi con la ripresa degli allenamenti? C’entra, perché la proposta dei tifosi juventini può essere sintetizzata nella formula dell’“uguaglianza dei punti di ripartenza”. Nel senso che a loro parere, poiché ci sono alcune squadre che hanno permesso ai propri giocatori di allontanarsi dall’Italia mettendosi nella condizione di dover essere sottoposti a quarantena prima di riprendere gli allenamenti che dovrebbero precedere la ripresa del campionato, la data di inizio di questi allenamenti dovrebbe essere fissata solo dopo il rientro di chi è all’estero e la fine della loro quarantena. Il tutto per non dare alcun vantaggio a chi ha preferito non dare permessi di espatrio nella previsione che presto o tardi si sarebbe ripreso a giocare e nella consapevolezza che i permessi avrebbero allungato a dismisura il tempo della ripartenza degli allenamenti e del campionato. È lecito immaginare che a favorire questi permessi abbia pesato anche la convinzione che il campionato andava considerato ormai concluso? Ed è troppo auspicare che il governo non venga influenzato dalla pressione dei tifosi juventini per una “eguaglianza dei punti di ripartenza” che però rappresenterebbe una ingiusta penalizzazione per chi ha avuto un comportamento virtuoso ed un premio non giustificato per tutti gli altri?

Buona Pasqua a tutti, soprattutto ai tifosi juventini che mi permettono di lanciare qualche polemica in nome e per conto di quelli laziali!