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MERCATO - Kramaric, gli occhi dell'Italia, Maranza: "Ne parliamo spesso, sa che è seguito"
21.10.2014 15:19 di Redazione Fonte: Davide Zanelli per Gianlucadimarzio.com

Città di Fiume. La ricordate? Fu romana nel 60 a.C. e austriaca, ma abitata da mercanti italiani nel Medioevo. Fu difesa strenuamente, ma invano, da D’Annunzio nel 1919 per poi tornare ad essere italiana dal 1924 al 1947. Ora è croata e in croato si chiama Rijeka. È rimasta una città di porto e ha una squadra di calcio che, con pochi soldi e molti sacrifici, sta giocando per il secondo anno consecutivo in Europa League insidiando in campionato il colosso Dinamo Zagabria, che ha anche battuto nell’ultima finale della Coppa di Croazia. Proprio dalla Dinamo è arrivato nell’agosto 2013 Andrej Kramarić, un nome che negli ultimi mesi viene pronunciato spesso, anche e soprattutto in Italia, dove i suoi estimatori si moltiplicano giorno dopo giorno. Kramarić è un attaccante classe ’91 e sta conquistando tutti a suon di reti: nella scorsa stagione ha segnato 30 gol nelle 41 partite giocate e in questa sembra essere intenzionato a fare meglio. Dice di ispirarsi a Shevchenko e sul campo illumina, tanto che il CT della nazionale, Niko Kovač, ne è rimasto folgorato. Nelle prime tre partite per la qualificazione agli Europei lo ha impiegato in due occasioni per un totale di un centinaio di minuti. Andrej ha ringraziato a modo suo, con un gol contro Malta e uno contro l’Azerbaigian che significano, per ora, una rete ogni 50′ nella nazionale maggiore, in attesa del match del 16 novembre a San Siro contro gli Azzurri di Conte. In campionato la musica è la stessa e piace molto ai tifosi del Rijeka: 14 reti in 11 match giocati, l’ultimo sabato nella vittoria casalinga per 3-1 contro l’Istria 1961. La sua squadra, dopo aver dominato sullo Sheriff nell’ultimo turno dei preliminari, sta mancando di esperienza e fortuna. Il debutto ha visto Kramarić e compagni cadere in casa dello Standard Liegi per 2-0, mentre nel secondo match dei gironi si sono dovuti accontentare di un beffardo 2-2 contro i campioni in carica del Siviglia. Il Genoa lo ha studiato, ma non è l’unica squadra italiana. Chi è davvero Andrej Kramarić? Può essere pronto per il salto di qualità? Per scoprirlo ho sentito un amico che lavora con lui tutti i giorni, Ugo Maranza. Ugo, bresciano DOC, è il preparatore atletico del Rijeka ed è stato uno dei principali fautori della storica cavalcata del “Chievo dei miracoli”, allenato da Gigi Delneri, con cui ha lavorato anche a Roma e Oporto. Da tre anni è a Fiume e, con l’allenatore Matjaz Kek, sta riuscendo a tirar fuori davvero tutto da ogni componente della rosa. Ha un ottimo rapporto con Kramarić e me lo dipinge come un ragazzo d’oro, umile e sempre disposto a imparare e come un attaccante completo: “Ha grandi qualità tecniche, salta sempre l’uomo e negli ultimi sedici metri è davvero devastante. Ama abbassarsi per prendere palla e sa anche far partire l’azione grazie a una buona visione di gioco. Ha caratteristiche rare, è un giocatore completo con ancora dei margini di miglioramento. Se mi chiede dell’Italia? Sì, parliamo spesso del calcio italiano. Andrej mi chiede molte informazioni, perché sa che sono interessati a lui”. Questo è Andrej Kramaric, ragazzo semplice e umile, attaccante devastante e completo. Una curiosità? Da quando è entrato nel mondo del calcio, fin dai pulcini, ha sempre giocato insieme a Ivan Tomečak, un buon jolly in grado di ricoprire tutti i ruoli della fascia destra. I due sono grandissimi amici, praticamente fratelli, ma a fine stagione si potrebbero separare. Al Rijeka arriveranno offerte davvero irrinunciabili e Andrej, forse, potrà calcare i palcoscenici che sta mostrando di meritare. Le italiane sono avvisate: il diamante croato è pronto a brillare anche in Italia.


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MERCATO - Kramaric, gli occhi dell'Italia, Maranza: "Ne parliamo spesso, sa che è seguito"

di Napoli Magazine

21/10/2024 - 15:19

Città di Fiume. La ricordate? Fu romana nel 60 a.C. e austriaca, ma abitata da mercanti italiani nel Medioevo. Fu difesa strenuamente, ma invano, da D’Annunzio nel 1919 per poi tornare ad essere italiana dal 1924 al 1947. Ora è croata e in croato si chiama Rijeka. È rimasta una città di porto e ha una squadra di calcio che, con pochi soldi e molti sacrifici, sta giocando per il secondo anno consecutivo in Europa League insidiando in campionato il colosso Dinamo Zagabria, che ha anche battuto nell’ultima finale della Coppa di Croazia. Proprio dalla Dinamo è arrivato nell’agosto 2013 Andrej Kramarić, un nome che negli ultimi mesi viene pronunciato spesso, anche e soprattutto in Italia, dove i suoi estimatori si moltiplicano giorno dopo giorno. Kramarić è un attaccante classe ’91 e sta conquistando tutti a suon di reti: nella scorsa stagione ha segnato 30 gol nelle 41 partite giocate e in questa sembra essere intenzionato a fare meglio. Dice di ispirarsi a Shevchenko e sul campo illumina, tanto che il CT della nazionale, Niko Kovač, ne è rimasto folgorato. Nelle prime tre partite per la qualificazione agli Europei lo ha impiegato in due occasioni per un totale di un centinaio di minuti. Andrej ha ringraziato a modo suo, con un gol contro Malta e uno contro l’Azerbaigian che significano, per ora, una rete ogni 50′ nella nazionale maggiore, in attesa del match del 16 novembre a San Siro contro gli Azzurri di Conte. In campionato la musica è la stessa e piace molto ai tifosi del Rijeka: 14 reti in 11 match giocati, l’ultimo sabato nella vittoria casalinga per 3-1 contro l’Istria 1961. La sua squadra, dopo aver dominato sullo Sheriff nell’ultimo turno dei preliminari, sta mancando di esperienza e fortuna. Il debutto ha visto Kramarić e compagni cadere in casa dello Standard Liegi per 2-0, mentre nel secondo match dei gironi si sono dovuti accontentare di un beffardo 2-2 contro i campioni in carica del Siviglia. Il Genoa lo ha studiato, ma non è l’unica squadra italiana. Chi è davvero Andrej Kramarić? Può essere pronto per il salto di qualità? Per scoprirlo ho sentito un amico che lavora con lui tutti i giorni, Ugo Maranza. Ugo, bresciano DOC, è il preparatore atletico del Rijeka ed è stato uno dei principali fautori della storica cavalcata del “Chievo dei miracoli”, allenato da Gigi Delneri, con cui ha lavorato anche a Roma e Oporto. Da tre anni è a Fiume e, con l’allenatore Matjaz Kek, sta riuscendo a tirar fuori davvero tutto da ogni componente della rosa. Ha un ottimo rapporto con Kramarić e me lo dipinge come un ragazzo d’oro, umile e sempre disposto a imparare e come un attaccante completo: “Ha grandi qualità tecniche, salta sempre l’uomo e negli ultimi sedici metri è davvero devastante. Ama abbassarsi per prendere palla e sa anche far partire l’azione grazie a una buona visione di gioco. Ha caratteristiche rare, è un giocatore completo con ancora dei margini di miglioramento. Se mi chiede dell’Italia? Sì, parliamo spesso del calcio italiano. Andrej mi chiede molte informazioni, perché sa che sono interessati a lui”. Questo è Andrej Kramaric, ragazzo semplice e umile, attaccante devastante e completo. Una curiosità? Da quando è entrato nel mondo del calcio, fin dai pulcini, ha sempre giocato insieme a Ivan Tomečak, un buon jolly in grado di ricoprire tutti i ruoli della fascia destra. I due sono grandissimi amici, praticamente fratelli, ma a fine stagione si potrebbero separare. Al Rijeka arriveranno offerte davvero irrinunciabili e Andrej, forse, potrà calcare i palcoscenici che sta mostrando di meritare. Le italiane sono avvisate: il diamante croato è pronto a brillare anche in Italia.


Fonte: Davide Zanelli per Gianlucadimarzio.com