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BOMBER - Milik "scaccia" Ibrahimovic
22.10.2019 10:30 di Redazione Fonte: Giovanni Scotto per il Roma

Non segnava da 188 giorni. 13 aprile, 32esima di campionato. Chievo-Napoli 1-3. Da allora Arkadiusz Milik non è più andato in gol. Ultime giornate dello scorso torneo in ombra, poi un precampionato difficile con l’infortunio del 7 agosto durante la partita col Barcellona. Guai muscolari misti a un fastidio al pube che lo hanno tormentato. Ancelotti lo ha utilizzato poco, il gol è mancato. Sono passati più di 6 mesi, intanto. «Non sono mica un pirla». Così Carlo Ancelotti, rispolverando le abitudini al dialetto milanese, ha spiegato sorridendo il dover tenere Milik in disparte. Poi la rete con la sua nazionale, la prima della stagione. Finalmente Arek si è sbloccato, il primo gol con la Polonia è diventato anche quello con il Napoli. Al Verona, non un gol ma due: una doppietta per ripartire e dare finalmente una scossa a questa stagione. il ritorno di milik. Il Napoli aveva bisogno del vero Milik. Mertens e Llorente hanno fatto bene, ma entrambi hanno caratteristiche diverse da quelle del polacco. Uomo d’area, ma anche in grado di far gol dalla distanza. La prova offerta contro il Verona è stata completa, efficiente. Una prestazione in crescendo, con l’evidenza di una testa più libera dopo il primo gol. Milik aveva il peso del periodo difficile sulle spalle. Ma anche di una certa diffidenza dei tifosi nei suoi confronti. Si era reso protagonista di errori grossolani sotto porta nella partita col Torino. «Non gioco da un mese ricordò dodici giorni fa - e in questo periodo ho perso gli automatismi e la fiducia in me stesso. Tutto questo mi sta rendendo meno efficace, con il tempo poi dovrò anche ritrovare la forma. Ma cercare scuse non ha senso, a Napoli c’è tanto turnover e il posto in campo va conquistato giorno dopo giorno. L’anno scorso ho giocato in ogni partita, poi sono tornati i problemi di salute e ho perso il posto. Con il lavoro e la pazienza tornerò a raggiungere il mio obiettivo, rimango ottimista». Ha fatto bene ad esserlo, perché poi i risultati sono arrivati. ibra, no grazie. Non c’è dubbio che l’apporto di Milik è essenziale per il Napoli. Un ambiente che dopo l’addio di Higuain (nel 2016) si chiede se il polacco possa essere il vero numero 9 della squadra azzurra. Ad ogni sessione di mercato si parla di un nuovo attaccante: Icardi è stato il tormentone di quest’estate. Più che altro, un vero e proprio sogno che il Napoli non è riuscito a concretizzare. Milik convive con questa figura “fantasma” del famigerato grande attaccante. E come se non bastasse ci si è messo anche Ibrahimovic: si è praticamente offerto al Napoli, nonostante i suoi 38 anni ha acceso la fantasia dei tifosi. E forse anche questo ha dato la scossa all’introverso Milik: due gol per riprendersi il Napoli e scacciare Ibra. Ma non deve fermarsi, perché i fantasmi tornerebbero a tormentarlo.

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BOMBER - Milik "scaccia" Ibrahimovic

di Napoli Magazine

22/10/2024 - 10:30

Non segnava da 188 giorni. 13 aprile, 32esima di campionato. Chievo-Napoli 1-3. Da allora Arkadiusz Milik non è più andato in gol. Ultime giornate dello scorso torneo in ombra, poi un precampionato difficile con l’infortunio del 7 agosto durante la partita col Barcellona. Guai muscolari misti a un fastidio al pube che lo hanno tormentato. Ancelotti lo ha utilizzato poco, il gol è mancato. Sono passati più di 6 mesi, intanto. «Non sono mica un pirla». Così Carlo Ancelotti, rispolverando le abitudini al dialetto milanese, ha spiegato sorridendo il dover tenere Milik in disparte. Poi la rete con la sua nazionale, la prima della stagione. Finalmente Arek si è sbloccato, il primo gol con la Polonia è diventato anche quello con il Napoli. Al Verona, non un gol ma due: una doppietta per ripartire e dare finalmente una scossa a questa stagione. il ritorno di milik. Il Napoli aveva bisogno del vero Milik. Mertens e Llorente hanno fatto bene, ma entrambi hanno caratteristiche diverse da quelle del polacco. Uomo d’area, ma anche in grado di far gol dalla distanza. La prova offerta contro il Verona è stata completa, efficiente. Una prestazione in crescendo, con l’evidenza di una testa più libera dopo il primo gol. Milik aveva il peso del periodo difficile sulle spalle. Ma anche di una certa diffidenza dei tifosi nei suoi confronti. Si era reso protagonista di errori grossolani sotto porta nella partita col Torino. «Non gioco da un mese ricordò dodici giorni fa - e in questo periodo ho perso gli automatismi e la fiducia in me stesso. Tutto questo mi sta rendendo meno efficace, con il tempo poi dovrò anche ritrovare la forma. Ma cercare scuse non ha senso, a Napoli c’è tanto turnover e il posto in campo va conquistato giorno dopo giorno. L’anno scorso ho giocato in ogni partita, poi sono tornati i problemi di salute e ho perso il posto. Con il lavoro e la pazienza tornerò a raggiungere il mio obiettivo, rimango ottimista». Ha fatto bene ad esserlo, perché poi i risultati sono arrivati. ibra, no grazie. Non c’è dubbio che l’apporto di Milik è essenziale per il Napoli. Un ambiente che dopo l’addio di Higuain (nel 2016) si chiede se il polacco possa essere il vero numero 9 della squadra azzurra. Ad ogni sessione di mercato si parla di un nuovo attaccante: Icardi è stato il tormentone di quest’estate. Più che altro, un vero e proprio sogno che il Napoli non è riuscito a concretizzare. Milik convive con questa figura “fantasma” del famigerato grande attaccante. E come se non bastasse ci si è messo anche Ibrahimovic: si è praticamente offerto al Napoli, nonostante i suoi 38 anni ha acceso la fantasia dei tifosi. E forse anche questo ha dato la scossa all’introverso Milik: due gol per riprendersi il Napoli e scacciare Ibra. Ma non deve fermarsi, perché i fantasmi tornerebbero a tormentarlo.

Fonte: Giovanni Scotto per il Roma