L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport racconta le differenze tra il Sarri allenatore del Napoli e quello attuale alla guida della Juventus: "A Napoli si ricordano ancora le sue parole di fuoco al Palazzo, quel linguaggio che spesso ha creato imbarazzo e generato polemiche. Quegli attacchi al sistema, alla classe arbitrale, alla qualità dei terreni di gioco oppure alle scelte del calendario e agli orari delle partite stabilite dalla Lega. Sarri ha avuto da ridire contro quasi tutto e tutti, facendosi paladino di un’intera città, al punto da meritarsi l’appellativo di «Comandante». Quel Sarri - si legge - a Torino non avrebbe diritto di cittadinanza. Sarri così è diventato meno impetuoso, ha evitato le polemiche, ha ridotto le parolacce e solo in qualche frangente la sua indole è affiorata".
di Napoli Magazine
25/01/2024 - 11:55
L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport racconta le differenze tra il Sarri allenatore del Napoli e quello attuale alla guida della Juventus: "A Napoli si ricordano ancora le sue parole di fuoco al Palazzo, quel linguaggio che spesso ha creato imbarazzo e generato polemiche. Quegli attacchi al sistema, alla classe arbitrale, alla qualità dei terreni di gioco oppure alle scelte del calendario e agli orari delle partite stabilite dalla Lega. Sarri ha avuto da ridire contro quasi tutto e tutti, facendosi paladino di un’intera città, al punto da meritarsi l’appellativo di «Comandante». Quel Sarri - si legge - a Torino non avrebbe diritto di cittadinanza. Sarri così è diventato meno impetuoso, ha evitato le polemiche, ha ridotto le parolacce e solo in qualche frangente la sua indole è affiorata".