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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, adesso viene il bello!"
17.01.2020 10:57 di Redazione

NAPOLI - Adesso viene il bello, anzi ora comincia il ballo: in otto giorni tre supersfide, tutte al San Paolo che potrebbe far risentire finalmente la sua possente voce, già sabato sera contro la Fiorentina nella prima giornata di ritorno, poi martedì sera 21 gennaio nei quarti di finale di Coppa Italia in gara secca contro la Lazio. Infine, tanto per chiudere in bellezza il miniciclo di ferro, il 26 sera nell’ultima domenica di gennaio contro la Juve dell’ex comandante Sarri, ancora rimpianto da queste parti per le tre stagioni trascorse al timone del Napoli, con tanto bel gioco e divertimento, ma senza vincere un bel niente. Da allora tempo ne è passato, ma non tantissimo, il necessario per precipitare inaspettatamente dagli altari alla polvere nel giro di mezzo campionato, dopo il secondo posto sulla deriva di favolose precedenti stagioni. A capofitto un salto nel buio a livello di risultati, di compattezza, di gioco e di disciplina sportiva, l’inimmaginabile, la rivolta, le multe, il caos e i ricorsi giudiziari per i danni all’immagine, un inferno. Poi la svolta, con Ringhio Gattuso alla guida e con tanti problemi da risolvere: mai gli era capitato prima nella sua più che onorata carriera da calciatore e poi da tecnico di “ringhiare” così tanto e così spesso come adesso. Duplice la sua terapia, con due problematiche da risanare, nella mente dei suoi nuovi giocatori ed anche nel fisico e pure sotto il profilo tecnico-tattico. In pratica ripartendo da zero con problemi tuttora sul tappeto. Non vanno nemmeno trascurati altri aspetti con le loro incidenze e ricadute, come il rinnovo dei contratti e le insoddisfazioni personali e collettive nell’ambito del gruppo e nei rapporti con il club. A che punto siamo oggi? Senza bacchetta magica, Gattuso sta andando avanti a piccoli passi malgrado sia divorato dalla fretta frenetica di voler ridare al Napoli tutti i denominatori che fanno diventare squadra un gruppo diversificato nei suoi protagonisti e componenti. Mente, cuore e gambe, la mente per ragionare in campo ed anche fuori, il cuore per l’attaccamento alla maglia dando tutto sul terreno di gioco e le gambe per correre in lungo e in largo senza risparmio più degli avversari: i denominatori del calcio. Mica uno scherzo con quello che era capitato. Ebbene qualcosina c’è, non si può negare, ma ci vuole dell’altro per ripartire a testa bassa come servirebbe. Ed il tempo stringe maledettamente. Serve comunque fiducia nell’affrontare una per volta le tre prossime avversarie e senza strafare ma con la massima sapienza tattica: difesa bloccata nella linea a quattro con la coperta – si proprio coperta del centrocampo davanti – ma non in maniera ossessiva e possibilmente con verticalizzazioni senza quel noioso e improduttivo possesso palla che portato all’esasperazione non consente agli attaccanti di trovare una soluzione lì davanti in un Napoli che tra gli altri problemi all’ordine del giorno ha quello del gol, da parecchio tempo.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, adesso viene il bello!"

di Napoli Magazine

17/01/2024 - 10:57

NAPOLI - Adesso viene il bello, anzi ora comincia il ballo: in otto giorni tre supersfide, tutte al San Paolo che potrebbe far risentire finalmente la sua possente voce, già sabato sera contro la Fiorentina nella prima giornata di ritorno, poi martedì sera 21 gennaio nei quarti di finale di Coppa Italia in gara secca contro la Lazio. Infine, tanto per chiudere in bellezza il miniciclo di ferro, il 26 sera nell’ultima domenica di gennaio contro la Juve dell’ex comandante Sarri, ancora rimpianto da queste parti per le tre stagioni trascorse al timone del Napoli, con tanto bel gioco e divertimento, ma senza vincere un bel niente. Da allora tempo ne è passato, ma non tantissimo, il necessario per precipitare inaspettatamente dagli altari alla polvere nel giro di mezzo campionato, dopo il secondo posto sulla deriva di favolose precedenti stagioni. A capofitto un salto nel buio a livello di risultati, di compattezza, di gioco e di disciplina sportiva, l’inimmaginabile, la rivolta, le multe, il caos e i ricorsi giudiziari per i danni all’immagine, un inferno. Poi la svolta, con Ringhio Gattuso alla guida e con tanti problemi da risolvere: mai gli era capitato prima nella sua più che onorata carriera da calciatore e poi da tecnico di “ringhiare” così tanto e così spesso come adesso. Duplice la sua terapia, con due problematiche da risanare, nella mente dei suoi nuovi giocatori ed anche nel fisico e pure sotto il profilo tecnico-tattico. In pratica ripartendo da zero con problemi tuttora sul tappeto. Non vanno nemmeno trascurati altri aspetti con le loro incidenze e ricadute, come il rinnovo dei contratti e le insoddisfazioni personali e collettive nell’ambito del gruppo e nei rapporti con il club. A che punto siamo oggi? Senza bacchetta magica, Gattuso sta andando avanti a piccoli passi malgrado sia divorato dalla fretta frenetica di voler ridare al Napoli tutti i denominatori che fanno diventare squadra un gruppo diversificato nei suoi protagonisti e componenti. Mente, cuore e gambe, la mente per ragionare in campo ed anche fuori, il cuore per l’attaccamento alla maglia dando tutto sul terreno di gioco e le gambe per correre in lungo e in largo senza risparmio più degli avversari: i denominatori del calcio. Mica uno scherzo con quello che era capitato. Ebbene qualcosina c’è, non si può negare, ma ci vuole dell’altro per ripartire a testa bassa come servirebbe. Ed il tempo stringe maledettamente. Serve comunque fiducia nell’affrontare una per volta le tre prossime avversarie e senza strafare ma con la massima sapienza tattica: difesa bloccata nella linea a quattro con la coperta – si proprio coperta del centrocampo davanti – ma non in maniera ossessiva e possibilmente con verticalizzazioni senza quel noioso e improduttivo possesso palla che portato all’esasperazione non consente agli attaccanti di trovare una soluzione lì davanti in un Napoli che tra gli altri problemi all’ordine del giorno ha quello del gol, da parecchio tempo.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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