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KISS KISS - Gattuso: "Abbiamo il dovere di fare le prossime 12 gare nel miglior modo possibile, la squadra mi ha sempre rispettato dal primo giorno, sono loro amico, ma in allenamento sono il loro peggior nemico, col Barcellona ce l'andiamo a giocare, Lippi? E' un mio punto di riferimento, alla gente piace la mia spontaneità, non ho peli sulla lingua, vi racconto un aneddoto con Oddo"
19.06.2020 15:36 di Redazione

NAPOLI - Rino Gattuso, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Coppa Italia? Sono state tre partite molto dure, ricordo bene quella con la Lazio, rimasti in 10, abbiamo sofferto, abbiamo saputo soffrire. Con l'Inter partita molto difficile, l'Inter è arrivata con una grandissima forma fisica. Nella finale con la Juventus la squadra è cresciuta, la squadra stava bene di testa e questo ci fa bene sperare in vista del campionato. Da giocatore quando vincevo un trofeo pensavo già a quello che averi dovuto fare il giorno dopo e questo difetto mi è rimasto. Nel calcio ci si deve far trovare sempre pronti, ci vuole la testa libera, abbiamo il dovere di fare le prossime 12 partite nel migliore modo possibile. Martedì abbiamo già una squadra come il Verona che può metterci in grande difficoltà. Ho apprezzato molto che la squadra mi abbia detto di portarmi la Coppa a casa, è una squadra che mi ha sempre rispettato dal primo giorno. L'importante è che non venga toccato un componente del mio staff e sono impeccabili su questo. Ho visto una squadra che ha lavorato dal primo giorno, sono il loro amico ma in campo sono il loro peggior nemico e loro lo sanno. Quando finisce l'allenamento con loro posso fare qualsiasi cosa e loro lo sanno. Non porto rancore, sono fatto così, quando un giocatore sbaglia, il giorno dopo è un altro giorno, senza problemi. Umiltà? Ci ho costruito la carriera da calciatore. Da allenatore ho girato, volevo imparare il mestiere, ho fatto scelte difficili. C'è sempre da imparare, è un lavoro in cui ci sono tante cose nuove ogni giorno, serve l'umiltà di stare lì a guardare quando si vere qualcosa di nuovo. Se la nuova mission è provare ad arrivare al quarto posto? Non lo so, l'Atalanta ha anche una partita da recuperare, noi dobbiamo pensare a migliorare il nostro gioco, in questo momento la squadra deve migliorare sull'aspetto di fare una pressione un po' più alta sotto porta, palleggiare in un certo modo, l'obiettivo al momento è questo. Ad Agosto gara di Champions con il Barcellona? Da parte nostra c'è la consapevolezza di affrontare una squadra più forte di noi, ma dobbiamo arrivarci nel miglior modo possibile fisicamente e mentalmente. Ce l'andiamo a giocare, in vacanza speriamo di andare più tardi possibile. Le parole di Lippi? Ci siamo sentiti quando ero in difficoltà, è un punto di riferimento per come gestiva la squadra, le risorse umane, mi avvicino molto a come ha gestito lui la nazionale, per me è veramente un punto di riferimento, nei momenti di difficoltà penso a come lui agiva e le decisioni che prendeva, sono contento delle sue parole, lo apprezzo tanto. Cosa ho di speciale? Sicuramente tante volte non ho peli sulla lingua, quello che penso dico, penso che piaccia alla gente la mia spontaneità, gioco solo su un tavolo, pane al pane e vino al vino anche se qualcuno ci può rimanere male. Con Oddo eravamo la sera prima della gara col Manchester, c'erano Pirlo, Nesta, gli piaceva scherzare. Ordina il gelato, sapeva che perdevo la testa, l'ha fatto apposta, gelato con ombrellino come se fosse al mare, lo mangiava e mi guardava, gli ho detto di smetterla, gli ho lanciato una forchetta, gli è rimasta nella coscia, gli piace scherzare ma in campo andava a 2mila all'ora. Di Lorenzo? Mi piace, è un grande atleta, ha fatto un percorso, è molto umile, si allena con grande serietà e ha grandi margini di miglioramento. Chi sarebbe stato il quinto rigorista? Allan. La perdita di mia sorella? Non si è mai pronti, con mia sorella avevo un rapporto incredibile, ero molto legato, vivevamo vicini, dove ho vissuto per anni, ha sofferto in questi anni ma la cosa più dura è vedere l'abbraccio dei genitori, ho due figli, so cosa si prova, bisogna continuare. Lei sta bene lassù, un giorno ci rincontreremo tutti insieme e ci faremo una chiacchierata".

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KISS KISS - Gattuso: "Abbiamo il dovere di fare le prossime 12 gare nel miglior modo possibile, la squadra mi ha sempre rispettato dal primo giorno, sono loro amico, ma in allenamento sono il loro peggior nemico, col Barcellona ce l'andiamo a giocare, Lippi? E' un mio punto di riferimento, alla gente piace la mia spontaneità, non ho peli sulla lingua, vi racconto un aneddoto con Oddo"

di Napoli Magazine

19/06/2024 - 15:36

NAPOLI - Rino Gattuso, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Coppa Italia? Sono state tre partite molto dure, ricordo bene quella con la Lazio, rimasti in 10, abbiamo sofferto, abbiamo saputo soffrire. Con l'Inter partita molto difficile, l'Inter è arrivata con una grandissima forma fisica. Nella finale con la Juventus la squadra è cresciuta, la squadra stava bene di testa e questo ci fa bene sperare in vista del campionato. Da giocatore quando vincevo un trofeo pensavo già a quello che averi dovuto fare il giorno dopo e questo difetto mi è rimasto. Nel calcio ci si deve far trovare sempre pronti, ci vuole la testa libera, abbiamo il dovere di fare le prossime 12 partite nel migliore modo possibile. Martedì abbiamo già una squadra come il Verona che può metterci in grande difficoltà. Ho apprezzato molto che la squadra mi abbia detto di portarmi la Coppa a casa, è una squadra che mi ha sempre rispettato dal primo giorno. L'importante è che non venga toccato un componente del mio staff e sono impeccabili su questo. Ho visto una squadra che ha lavorato dal primo giorno, sono il loro amico ma in campo sono il loro peggior nemico e loro lo sanno. Quando finisce l'allenamento con loro posso fare qualsiasi cosa e loro lo sanno. Non porto rancore, sono fatto così, quando un giocatore sbaglia, il giorno dopo è un altro giorno, senza problemi. Umiltà? Ci ho costruito la carriera da calciatore. Da allenatore ho girato, volevo imparare il mestiere, ho fatto scelte difficili. C'è sempre da imparare, è un lavoro in cui ci sono tante cose nuove ogni giorno, serve l'umiltà di stare lì a guardare quando si vere qualcosa di nuovo. Se la nuova mission è provare ad arrivare al quarto posto? Non lo so, l'Atalanta ha anche una partita da recuperare, noi dobbiamo pensare a migliorare il nostro gioco, in questo momento la squadra deve migliorare sull'aspetto di fare una pressione un po' più alta sotto porta, palleggiare in un certo modo, l'obiettivo al momento è questo. Ad Agosto gara di Champions con il Barcellona? Da parte nostra c'è la consapevolezza di affrontare una squadra più forte di noi, ma dobbiamo arrivarci nel miglior modo possibile fisicamente e mentalmente. Ce l'andiamo a giocare, in vacanza speriamo di andare più tardi possibile. Le parole di Lippi? Ci siamo sentiti quando ero in difficoltà, è un punto di riferimento per come gestiva la squadra, le risorse umane, mi avvicino molto a come ha gestito lui la nazionale, per me è veramente un punto di riferimento, nei momenti di difficoltà penso a come lui agiva e le decisioni che prendeva, sono contento delle sue parole, lo apprezzo tanto. Cosa ho di speciale? Sicuramente tante volte non ho peli sulla lingua, quello che penso dico, penso che piaccia alla gente la mia spontaneità, gioco solo su un tavolo, pane al pane e vino al vino anche se qualcuno ci può rimanere male. Con Oddo eravamo la sera prima della gara col Manchester, c'erano Pirlo, Nesta, gli piaceva scherzare. Ordina il gelato, sapeva che perdevo la testa, l'ha fatto apposta, gelato con ombrellino come se fosse al mare, lo mangiava e mi guardava, gli ho detto di smetterla, gli ho lanciato una forchetta, gli è rimasta nella coscia, gli piace scherzare ma in campo andava a 2mila all'ora. Di Lorenzo? Mi piace, è un grande atleta, ha fatto un percorso, è molto umile, si allena con grande serietà e ha grandi margini di miglioramento. Chi sarebbe stato il quinto rigorista? Allan. La perdita di mia sorella? Non si è mai pronti, con mia sorella avevo un rapporto incredibile, ero molto legato, vivevamo vicini, dove ho vissuto per anni, ha sofferto in questi anni ma la cosa più dura è vedere l'abbraccio dei genitori, ho due figli, so cosa si prova, bisogna continuare. Lei sta bene lassù, un giorno ci rincontreremo tutti insieme e ci faremo una chiacchierata".