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MR Z - Napoli, è il momento di rimanere concentrati
01.10.2019 17:24 di Redazione

NAPOLI - Qual è il male sottile del Napoli? Che cosa succede alla squadra che non riesce a esprimersi con costanza su buoni livelli? Se si riflette un po’, la prestazione fornita con il Brescia offre spunti tali da dover essere fortemente e seriamente preoccupati. Come si spiega la clamorosa metamorfosi avvenuta tra il primo e il secondo tempo? E non è purtroppo la prima volta che ciò accade. E' dall'inizio della stagione che gli azzurri alternano prestazioni eccellenti a fasi di chiara involuzione nel gioco e nella mentalità agonistica. Ciò avviene anche all'interno della stessa partita, come si è appunto visto con il Brescia. Fino a qualche tempo fa la giustificazione a questa consuetudine negativa veniva individuata da molti nel ritardo di preparazione di alcuni elementi fondamentali della squadra come Koulibaly, Allan e Ruiz e tutti quelli che dopo la fine del campionato sono stati impegnati a giocare con le rispettive Nazionali nei vari impegni internazionali. Oggi, però, questa spiegazione non regge più. La trasformazione che il Napoli ha subito tra il primo e il secondo tempo della partita con il Brescia proprio per questo lascia stupefatti e al contempo preoccupa. La squadra è la stessa che soltanto pochi giorni fa ha mortificato i campioni d'Europa del Liverpool. Che cosa accade dunque nella mente e nel fisico degli azzurri? Una risposta dovrà darla chi è abitualmente al capezzale della squadra: Ancelotti, in primis e lo staff di preparatori, in secundiis. Ora è il momento di rimanere concentrati. Domani c'è da ribadire contro il Genk, la cenerentola del girone, quanto di buono è stato già fatto in Champions, in occasione della prima uscita al San Paolo con il Liverpool. Sul piano tecnico la differenza tra le due squadre è abissale, ma c'è sempre il timore che possa ripetersi una di quelle fasi di amnesia che hanno marchiato in negativo il comportamento degli azzurri in questa fase iniziale della stagione. C'è poi un altra considerazione da fare: qualche problema di formazione domani sera Ancelotti lo avrà. In difesa la situazione è preoccupante perché Manolas continua ad accusare problemi muscolari e Maksimovic, a seguito dell'infortunio subito durante la gara con il Brescia, è fuorigioco per un paio di settimane. Tonelli pure è infortunato e comunque non è in lista Champions. Rimane Luperto, ma non c'è possibilità di scelta diversa su chi affiancare a Koulibaly, nel caso in cui Manolas non dovesse farcela a recuperare. E soprattutto Ancelotti non potrebbe portare nessun difensore centrale in panchina, pronto a subentrare in caso di necessità. Sorge a questo punto spontanea una domanda: chi ha avallato la cessione di Chiriches? Il rumeno, si dice, premeva per andar via, così come a suo tempo aveva fatto Hamsik. Ma non sempre nel calcio si può essere buoni e dire di sì. In qualche caso un diniego alle richieste di un calciatore può fare la differenza.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

01/10/2024 - 17:24

NAPOLI - Qual è il male sottile del Napoli? Che cosa succede alla squadra che non riesce a esprimersi con costanza su buoni livelli? Se si riflette un po’, la prestazione fornita con il Brescia offre spunti tali da dover essere fortemente e seriamente preoccupati. Come si spiega la clamorosa metamorfosi avvenuta tra il primo e il secondo tempo? E non è purtroppo la prima volta che ciò accade. E' dall'inizio della stagione che gli azzurri alternano prestazioni eccellenti a fasi di chiara involuzione nel gioco e nella mentalità agonistica. Ciò avviene anche all'interno della stessa partita, come si è appunto visto con il Brescia. Fino a qualche tempo fa la giustificazione a questa consuetudine negativa veniva individuata da molti nel ritardo di preparazione di alcuni elementi fondamentali della squadra come Koulibaly, Allan e Ruiz e tutti quelli che dopo la fine del campionato sono stati impegnati a giocare con le rispettive Nazionali nei vari impegni internazionali. Oggi, però, questa spiegazione non regge più. La trasformazione che il Napoli ha subito tra il primo e il secondo tempo della partita con il Brescia proprio per questo lascia stupefatti e al contempo preoccupa. La squadra è la stessa che soltanto pochi giorni fa ha mortificato i campioni d'Europa del Liverpool. Che cosa accade dunque nella mente e nel fisico degli azzurri? Una risposta dovrà darla chi è abitualmente al capezzale della squadra: Ancelotti, in primis e lo staff di preparatori, in secundiis. Ora è il momento di rimanere concentrati. Domani c'è da ribadire contro il Genk, la cenerentola del girone, quanto di buono è stato già fatto in Champions, in occasione della prima uscita al San Paolo con il Liverpool. Sul piano tecnico la differenza tra le due squadre è abissale, ma c'è sempre il timore che possa ripetersi una di quelle fasi di amnesia che hanno marchiato in negativo il comportamento degli azzurri in questa fase iniziale della stagione. C'è poi un altra considerazione da fare: qualche problema di formazione domani sera Ancelotti lo avrà. In difesa la situazione è preoccupante perché Manolas continua ad accusare problemi muscolari e Maksimovic, a seguito dell'infortunio subito durante la gara con il Brescia, è fuorigioco per un paio di settimane. Tonelli pure è infortunato e comunque non è in lista Champions. Rimane Luperto, ma non c'è possibilità di scelta diversa su chi affiancare a Koulibaly, nel caso in cui Manolas non dovesse farcela a recuperare. E soprattutto Ancelotti non potrebbe portare nessun difensore centrale in panchina, pronto a subentrare in caso di necessità. Sorge a questo punto spontanea una domanda: chi ha avallato la cessione di Chiriches? Il rumeno, si dice, premeva per andar via, così come a suo tempo aveva fatto Hamsik. Ma non sempre nel calcio si può essere buoni e dire di sì. In qualche caso un diniego alle richieste di un calciatore può fare la differenza.

 

 

Mario Zaccaria

 

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