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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Nessuno più di lui saprà cosa fare"
21.12.2019 12:18 di Redazione

NAPOLI - Ringhio Star rimette insieme i cocci mentre il patron rifila una stoccata da schienare un toro a Carlo Ancelotti, nel suo intervento rivolto a mo’ di incoraggiamento alla squadra nella cena sociale di qualche sera fa: “Il peggio è passato”, e così sarà se tutte le parti in causa si metteranno in testa di pensare soltanto al Napoli e ai tifosi azzurri che finora ne hanno viste e sentite di tutti i colori. E’ chiaro che la missione di Gattuso è fin troppo complicata giacchè si tratta di far suonare di nuovo melodie almeno almeno orecchiabili ad un’orchestra che da diverso tempo a questa parte non ha fatto altro che steccare a tutti i livelli. Ci prova Gattuso a riportare gli orchestrali ad intonare la stessa sinfonia senza ulteriori stonature. Gennarino dovrà riuscire nella sua impresa nell’interesse di ogni parte in causa, dalla società ai calciatori, alla Torcida disorientata, avvilita e di pessimo umore. La linea del nuovo timoniere è quella di ricompattare la squadra e di provocare soprattutto una forte reazione di carattere e di orgoglio nei giocatori che gli sono stati affidati e che dovranno ritrovare un comune senso di appartenenza attraverso i denominatori di quei valori scomparsi strada facendo. Un’idea e forse anche più di una, alimenta Rino Gattuso. Di solito in presenza di problematiche del collettivo sotto il profilo dei risultati che mancano e di laceranti divisioni intestine, nel calcio chi subentra nel comando delle operazioni a cui è affidata la missione di recuperare i punti in classifica e di ripristinare gli interessi e valori comuni, si orienta in particolare ai calciatori di vecchia milizia e di maggiore personalità, la “Vecchia Guardia”. Storicamente nel Napoli di tempi che furono ci sono stati momentacci in cui proprio la vecchia guardia ha salvato la squadra sull’orlo del precipizio ed i tifosi di antica fedeltà e militanza lo ricorderanno. Ebbene, guarda un po’ la stranezza, nel Napoli di oggi, nel club del presidente De Laurentiis, esistono sì calciatori di tale spessore e di qualità caratteriali piuttosto importanti, ma nel caso specifico e cioè dal 5 novembre il giorno dell’ammutinamento, i maggiori protagonisti della rivolta sono stati proprio cinque azzurri di una consolidata “vecchia guardia” all’interno del Napoli. A questo punto un interrogativo è piuttosto spontaneo, potranno determinare la svolta in positivo che tutti si aspettano proprio i calciatori di lunga e ormai storica militanza e cioè Mertens, Insigne, Allan, Callejon e Koulibaly? Sono loro la “Vecchia Guardia” attuale e che al di là dei fatti avvenuti devono e potranno rivedere le loro personali posizioni per comporre insieme agli altri compagni un fronte compatto per ridare il vero Napoli ai propri tifosi e al club. D’altronde Gattuso ci crede e ci sta mettendo tutto se stesso, senza porre limiti alla provvidenza. Ma sul tappeto c’è sempre la questione delle multe che toglie serenità e che continua a determinare turbolenze nocive nell’ambiente dello spogliatoio. E’ anche il caso di sottolineare che il futuro immediato del cuore è sempre nelle mani del patron, il comandante in capo che ha avuto la sua parte negli avvenimenti che conosciamo. Nessuno più di lui saprà cosa fare.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Nessuno più di lui saprà cosa fare"

di Napoli Magazine

21/12/2024 - 12:18

NAPOLI - Ringhio Star rimette insieme i cocci mentre il patron rifila una stoccata da schienare un toro a Carlo Ancelotti, nel suo intervento rivolto a mo’ di incoraggiamento alla squadra nella cena sociale di qualche sera fa: “Il peggio è passato”, e così sarà se tutte le parti in causa si metteranno in testa di pensare soltanto al Napoli e ai tifosi azzurri che finora ne hanno viste e sentite di tutti i colori. E’ chiaro che la missione di Gattuso è fin troppo complicata giacchè si tratta di far suonare di nuovo melodie almeno almeno orecchiabili ad un’orchestra che da diverso tempo a questa parte non ha fatto altro che steccare a tutti i livelli. Ci prova Gattuso a riportare gli orchestrali ad intonare la stessa sinfonia senza ulteriori stonature. Gennarino dovrà riuscire nella sua impresa nell’interesse di ogni parte in causa, dalla società ai calciatori, alla Torcida disorientata, avvilita e di pessimo umore. La linea del nuovo timoniere è quella di ricompattare la squadra e di provocare soprattutto una forte reazione di carattere e di orgoglio nei giocatori che gli sono stati affidati e che dovranno ritrovare un comune senso di appartenenza attraverso i denominatori di quei valori scomparsi strada facendo. Un’idea e forse anche più di una, alimenta Rino Gattuso. Di solito in presenza di problematiche del collettivo sotto il profilo dei risultati che mancano e di laceranti divisioni intestine, nel calcio chi subentra nel comando delle operazioni a cui è affidata la missione di recuperare i punti in classifica e di ripristinare gli interessi e valori comuni, si orienta in particolare ai calciatori di vecchia milizia e di maggiore personalità, la “Vecchia Guardia”. Storicamente nel Napoli di tempi che furono ci sono stati momentacci in cui proprio la vecchia guardia ha salvato la squadra sull’orlo del precipizio ed i tifosi di antica fedeltà e militanza lo ricorderanno. Ebbene, guarda un po’ la stranezza, nel Napoli di oggi, nel club del presidente De Laurentiis, esistono sì calciatori di tale spessore e di qualità caratteriali piuttosto importanti, ma nel caso specifico e cioè dal 5 novembre il giorno dell’ammutinamento, i maggiori protagonisti della rivolta sono stati proprio cinque azzurri di una consolidata “vecchia guardia” all’interno del Napoli. A questo punto un interrogativo è piuttosto spontaneo, potranno determinare la svolta in positivo che tutti si aspettano proprio i calciatori di lunga e ormai storica militanza e cioè Mertens, Insigne, Allan, Callejon e Koulibaly? Sono loro la “Vecchia Guardia” attuale e che al di là dei fatti avvenuti devono e potranno rivedere le loro personali posizioni per comporre insieme agli altri compagni un fronte compatto per ridare il vero Napoli ai propri tifosi e al club. D’altronde Gattuso ci crede e ci sta mettendo tutto se stesso, senza porre limiti alla provvidenza. Ma sul tappeto c’è sempre la questione delle multe che toglie serenità e che continua a determinare turbolenze nocive nell’ambiente dello spogliatoio. E’ anche il caso di sottolineare che il futuro immediato del cuore è sempre nelle mani del patron, il comandante in capo che ha avuto la sua parte negli avvenimenti che conosciamo. Nessuno più di lui saprà cosa fare.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

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