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Tennis, Kyrgios: "Ho vissuto cose peggiori di Osaka ma senza elogi"
02.08.2021 23:38 di Redazione
Il tennis ha portato Nick Kyrgios a vivere momenti oscuri ben prima che la collega Naomi Osaka sollevasse il tema della salute mentale. Lo ha raccontato lo stesso ventiseienne australiano, parlando con un po' di incertezza del suo futuro, dopo aver giocato solo cinque tornei da marzo 2020. Ora è al Citi Open di Washington, dove nel 2019 ha conquistato il più recente dei suoi sei titoli Atp, e si definisce "un giocatore part-time". "È strano essere tornato. Non mi manca più come prima - ha raccontato -. Sento l'atmosfera, come se a ogni torneo potesse essere la mia ultima volta. Ho una strana sensazione riguardo alla mia carriera al momento. Ma amo il fatto di essere tornato, di rivedere i miei amici". Parlando della forza necessaria per sostenere la pressione, Kyrgios ha detto di ritenersi "resiliente". "Se non fossi stato così, con tutte le schifezze che ho ricevuto dal circuito, dai fan, da tutto, avrei potuto... Sono caduto in posti per i quali ora persone come Naomi Osaka parlano di salute mentale, e dal mio punto di vista erano venti volte peggiori - ha dichiarato il tennista -. Questo sport avrebbe potuto portarmi in posti bui, e per un po' è successo. Per un diciottenne è mentalmente dura essere uno dei giocatori più conosciuti in Australia, martellato dai media. Non è facile. Ora ho 26 anni, sono abbastanza grande. So che sono tutte cavolate". Di fronte agli elogi per il coraggio di Osaka per il ritiro dal Roland Garros e Wimbledon, Kyrgios si è rammaricato di non aver ricevuto altrettanto supporto in passato. "Altri godono di ottima stampa. Non ricevono messaggi di odio, multe ridicole per aver lanciato una pallina fuori dallo stadio né per una violazione del codice" ha aggiunto, parlando del futuro senza particolari certezze: "Non sto cercando di scalare il ranking o di vincere qualche torneo. Affronto giorno dopo giorno, se penso troppo in là diventa complicato".
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Tennis, Kyrgios: "Ho vissuto cose peggiori di Osaka ma senza elogi"

di Napoli Magazine

02/08/2024 - 23:38

Il tennis ha portato Nick Kyrgios a vivere momenti oscuri ben prima che la collega Naomi Osaka sollevasse il tema della salute mentale. Lo ha raccontato lo stesso ventiseienne australiano, parlando con un po' di incertezza del suo futuro, dopo aver giocato solo cinque tornei da marzo 2020. Ora è al Citi Open di Washington, dove nel 2019 ha conquistato il più recente dei suoi sei titoli Atp, e si definisce "un giocatore part-time". "È strano essere tornato. Non mi manca più come prima - ha raccontato -. Sento l'atmosfera, come se a ogni torneo potesse essere la mia ultima volta. Ho una strana sensazione riguardo alla mia carriera al momento. Ma amo il fatto di essere tornato, di rivedere i miei amici". Parlando della forza necessaria per sostenere la pressione, Kyrgios ha detto di ritenersi "resiliente". "Se non fossi stato così, con tutte le schifezze che ho ricevuto dal circuito, dai fan, da tutto, avrei potuto... Sono caduto in posti per i quali ora persone come Naomi Osaka parlano di salute mentale, e dal mio punto di vista erano venti volte peggiori - ha dichiarato il tennista -. Questo sport avrebbe potuto portarmi in posti bui, e per un po' è successo. Per un diciottenne è mentalmente dura essere uno dei giocatori più conosciuti in Australia, martellato dai media. Non è facile. Ora ho 26 anni, sono abbastanza grande. So che sono tutte cavolate". Di fronte agli elogi per il coraggio di Osaka per il ritiro dal Roland Garros e Wimbledon, Kyrgios si è rammaricato di non aver ricevuto altrettanto supporto in passato. "Altri godono di ottima stampa. Non ricevono messaggi di odio, multe ridicole per aver lanciato una pallina fuori dallo stadio né per una violazione del codice" ha aggiunto, parlando del futuro senza particolari certezze: "Non sto cercando di scalare il ranking o di vincere qualche torneo. Affronto giorno dopo giorno, se penso troppo in là diventa complicato".