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CESFI - Stellato: "Un ritorno al passato che non basta, serve la meritocrazia fiscale”
03.07.2022 07:30 di Redazione

Dilazione snella fino a 120000 euro e non più 60000 e decadenza del piano di rateizzazione dopo otto rate non pagate (non cinque come prevede il sistema attuale), sono queste le principali novità con un emendamento approvato in sede di conversione nel Decreto Aiuti. Sono dei primi passi ma non bastano, serve ben altro per ridare fiato al sistema fiscale e finanziario italiano in un momento ancora molto difficile. Sembra un ritorno al passato, al lontano 2006 quando s’introdusse il concetto di dilazione del debito poi man mano modificato dal legislatore. “Sarebbe stato più giusto se avessero ripreso tutte le norme del passato che avevano sicuramente un’impostazione più aziendalista e manageriale”, commenta Ezio Stellato, presidente del Ce.s.f.i, (Centro Studi sulla Fiscalità Internazionale), punto di riferimento nel settore della consulenza tributaria. Con l’aumento della soglia a 120000 euro per ottenere la dilazione delle somme iscritte a ruolo, dichiarando la temporanea situazione di difficoltà, un’ampia platea di contribuenti potrà accedere al meccanismo rateale in modo snello e celere, senza perdersi nelle maglie della burocrazia. Quest’apertura, però, si scontra con l’eliminazione della possibilità di rateizzare nuovamente il debito scaduto. “La scelta di perdere definitivamente il beneficio della dilazione se decadi da un piano di rateizzazione significa ingessare le aziende come se fossero sparate a distanza da un teaser. Ci saranno così tanti imprenditori assennati che non potranno avere più delle opportunità”, insiste Stellato che va avanti con una sua storica battaglia: “Nelle proposte al governo consegnate al presidente della Commissione Finanze Luigi Marattin c’era una apertura riguardo ad un progetto di meritocrazia fiscale per il contribuente in stato di difficoltà. Bisogna insistere su quest’aspetto per combattere realmente l’evasione, rendendo più complicate le opportunità si rischia di favorirla”. Serve un approccio diverso, un sistema di norme chiare, non un ginepraio complesso e contraddittorio. “Che senso ha negare una nuova rateizzazione e chiedere di saldare tutto lo scaduto, che spesso consiste anche in importi ingenti? L’evasione si combatte aiutando l’imprenditore a fronteggiare l’esigenza di liquidità”, l’appello di Ezio Stellato.

 

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CESFI - Stellato: "Un ritorno al passato che non basta, serve la meritocrazia fiscale”

di Napoli Magazine

03/07/2024 - 07:30

Dilazione snella fino a 120000 euro e non più 60000 e decadenza del piano di rateizzazione dopo otto rate non pagate (non cinque come prevede il sistema attuale), sono queste le principali novità con un emendamento approvato in sede di conversione nel Decreto Aiuti. Sono dei primi passi ma non bastano, serve ben altro per ridare fiato al sistema fiscale e finanziario italiano in un momento ancora molto difficile. Sembra un ritorno al passato, al lontano 2006 quando s’introdusse il concetto di dilazione del debito poi man mano modificato dal legislatore. “Sarebbe stato più giusto se avessero ripreso tutte le norme del passato che avevano sicuramente un’impostazione più aziendalista e manageriale”, commenta Ezio Stellato, presidente del Ce.s.f.i, (Centro Studi sulla Fiscalità Internazionale), punto di riferimento nel settore della consulenza tributaria. Con l’aumento della soglia a 120000 euro per ottenere la dilazione delle somme iscritte a ruolo, dichiarando la temporanea situazione di difficoltà, un’ampia platea di contribuenti potrà accedere al meccanismo rateale in modo snello e celere, senza perdersi nelle maglie della burocrazia. Quest’apertura, però, si scontra con l’eliminazione della possibilità di rateizzare nuovamente il debito scaduto. “La scelta di perdere definitivamente il beneficio della dilazione se decadi da un piano di rateizzazione significa ingessare le aziende come se fossero sparate a distanza da un teaser. Ci saranno così tanti imprenditori assennati che non potranno avere più delle opportunità”, insiste Stellato che va avanti con una sua storica battaglia: “Nelle proposte al governo consegnate al presidente della Commissione Finanze Luigi Marattin c’era una apertura riguardo ad un progetto di meritocrazia fiscale per il contribuente in stato di difficoltà. Bisogna insistere su quest’aspetto per combattere realmente l’evasione, rendendo più complicate le opportunità si rischia di favorirla”. Serve un approccio diverso, un sistema di norme chiare, non un ginepraio complesso e contraddittorio. “Che senso ha negare una nuova rateizzazione e chiedere di saldare tutto lo scaduto, che spesso consiste anche in importi ingenti? L’evasione si combatte aiutando l’imprenditore a fronteggiare l’esigenza di liquidità”, l’appello di Ezio Stellato.