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IL DIFENSORE - Kim: "Il soprannome di Mostro mi piace, è facile riconoscermi a Napoli"
24.11.2022 08:48 di Redazione

QATAR - Kim Min-Jae, difensore del Napoli e della Corea Del Sud, ha rilasciato un'intervista al The Guardian: "Non è difficile riconoscermi per strada a Napoli. Il mio soprannome di 'Mostro'? Mi piace davvero, riassume i miei attributi positivi come difensore. Mondiale? Non vedo l'ora di scontrarmi contro Darwin Núñez nella partita contro l'Uruguay. Il nostro obiettivo principale è superare la fase a gironi. Tatuaggi? Non smettere mai di sognare, il tempo non ti aspetterà, recita un tatuaggio sul braccio sinistro. Poi c'è anche "Carpe diem" sul petto. La mia prima convocazione nell'Under 17 della Corea del Sud? Viaggiai con mio padre in un camion per trasportare il pesce, combinando un suo viaggio d'Affari nel Medio Oriente con il mio accompagnamento. Il camion era davvero molto grande, circa 15-20 tonnellate. Aveva un serbatoio d'acqua dove potevano mettere il pesce fresco. Ricordo il giorno così chiaramente perché l'eccitazione era enorme. Mi è dispiaciuto solo che mio padre sia poi dovuto andare in un'altra città per portare del pesce. Era la mia prima convocazione in Nazionale, ero molto giovane ed ero un po' timido e mi vergognavo ad arrivare così. Gli altri ragazzi sono arrivati con macchine normali. Ma è stata una storia molto bella per me. Sono vicino a mio padre e questi sono i momenti che mi hanno reso quello che sono".

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IL DIFENSORE - Kim: "Il soprannome di Mostro mi piace, è facile riconoscermi a Napoli"

di Napoli Magazine

24/11/2024 - 08:48

QATAR - Kim Min-Jae, difensore del Napoli e della Corea Del Sud, ha rilasciato un'intervista al The Guardian: "Non è difficile riconoscermi per strada a Napoli. Il mio soprannome di 'Mostro'? Mi piace davvero, riassume i miei attributi positivi come difensore. Mondiale? Non vedo l'ora di scontrarmi contro Darwin Núñez nella partita contro l'Uruguay. Il nostro obiettivo principale è superare la fase a gironi. Tatuaggi? Non smettere mai di sognare, il tempo non ti aspetterà, recita un tatuaggio sul braccio sinistro. Poi c'è anche "Carpe diem" sul petto. La mia prima convocazione nell'Under 17 della Corea del Sud? Viaggiai con mio padre in un camion per trasportare il pesce, combinando un suo viaggio d'Affari nel Medio Oriente con il mio accompagnamento. Il camion era davvero molto grande, circa 15-20 tonnellate. Aveva un serbatoio d'acqua dove potevano mettere il pesce fresco. Ricordo il giorno così chiaramente perché l'eccitazione era enorme. Mi è dispiaciuto solo che mio padre sia poi dovuto andare in un'altra città per portare del pesce. Era la mia prima convocazione in Nazionale, ero molto giovane ed ero un po' timido e mi vergognavo ad arrivare così. Gli altri ragazzi sono arrivati con macchine normali. Ma è stata una storia molto bella per me. Sono vicino a mio padre e questi sono i momenti che mi hanno reso quello che sono".