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MISTER Z - Napoli, ecco cosa manca
21.07.2020 18:47 di Redazione

NAPOLI - Il tema che in questa fase finale della stagione appassiona più di tutti gli altri i tifosi del Napoli riguarda la capacità della squadra di rimanere concentrata in attesa che si faccia ora di andare a sfidare il Barcellona per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Le prestazioni non certo esaltanti che nelle ultime esibizioni sta mostrando la squadra vengono in parte giustificare dalla mancanza assoluta di obiettivi ai quali puntare in campionato. Si tratta di impegni cui il Napoli non si può ovviamente sottrarre ma dei quali farebbe volentieri a meno. Giocare ogni tre giorni a luglio, dopo tre mesi di sosta assoluta, richiede sforzi fisici e mentali che si potrebbero giustificare e perfino gradire soltanto nel caso in cui ci fosse in ballo qualcosa. Ma il Napoli ha già fatto il massimo, vincendo la Coppa Italia e qualificandosi per il turno a gironi di Europa League, il resto è solo onore di firma. Le indicazioni che vengono dagli impegni in campionato, però, offrono qualche spunto di riflessione sul quale ci si può e ci si deve soffermare. La questione tattica evidenziatasi in maniera lampante domenica sera contro l’Udinese è ad esempio argomento sicuramente da approfondire. Il Napoli di Gattuso, così come d’altronde accadeva agli azzurri quando in panchina c’era Ancelotti e prima ancora Sarri e perfino Benitez, mostra chiarissime difficoltà a superare avversari chiusi in difesa. Quando trova il pullman davanti alla porta, il Napoli si perde, i giocatori non sanno che cosa fare, come organizzarsi, che iniziative prendere. E allora comincia la sarabanda dei passaggi a ritroso o, bene che vada, laterali. Io la passo a te, tu la dai a me. Nessuno che si smarchi, non c’è un’idea su come attaccare l’area di rigore, non c’è fantasia e, cosa più grave di tutte, non c’è nessuno in squadra capace di superare il diretto avversario, creare superiorità numerica e scompigliare così la difesa. Il problema è talmente vecchio e incancrenito che viene da pensare che dipenda poco dall’allenatore e molto dalle caratteristiche tecniche della squadra, che sono sempre le stesse da diversi anni essendo poco o niente cambiati i protagonisti. Il problema, comunque, c’è e si vede in maniera lampante, come è avvenuto contro l’Udinese che, soprattutto nel secondo tempo, ha costantemente tenuto nove uomini dietro la linea della palla e in qualche frangente, con i ripiegamenti anche di Lasagna e Nestorovski, è arrivata perfino a contare undici difendenti. Gattuso sicuramente se ne sarà accorto, come conoscono il problema anche i dirigenti, coloro i quali fanno il mercato. E’ un tema da sviluppare, pensando bene a come comportarsi in fase di rafforzamento della squadra. Ci vuole qualcuno che sia in grado di dare fantasia e velocità di esecuzione al gioco d’attacco, doti indispensabili contro avversari che fanno il catenaccio. Diversamente il Napoli continuerà sempre ad andare in difficoltà di fronte a chi si chiude nella propria area di rigore e continuerà anche a correre il rischio di farsi impallinare in contropiede, esattamente come è avvenuto domenica sera con l’Udinese.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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MISTER Z - Napoli, ecco cosa manca

di Napoli Magazine

21/07/2024 - 18:47

NAPOLI - Il tema che in questa fase finale della stagione appassiona più di tutti gli altri i tifosi del Napoli riguarda la capacità della squadra di rimanere concentrata in attesa che si faccia ora di andare a sfidare il Barcellona per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Le prestazioni non certo esaltanti che nelle ultime esibizioni sta mostrando la squadra vengono in parte giustificare dalla mancanza assoluta di obiettivi ai quali puntare in campionato. Si tratta di impegni cui il Napoli non si può ovviamente sottrarre ma dei quali farebbe volentieri a meno. Giocare ogni tre giorni a luglio, dopo tre mesi di sosta assoluta, richiede sforzi fisici e mentali che si potrebbero giustificare e perfino gradire soltanto nel caso in cui ci fosse in ballo qualcosa. Ma il Napoli ha già fatto il massimo, vincendo la Coppa Italia e qualificandosi per il turno a gironi di Europa League, il resto è solo onore di firma. Le indicazioni che vengono dagli impegni in campionato, però, offrono qualche spunto di riflessione sul quale ci si può e ci si deve soffermare. La questione tattica evidenziatasi in maniera lampante domenica sera contro l’Udinese è ad esempio argomento sicuramente da approfondire. Il Napoli di Gattuso, così come d’altronde accadeva agli azzurri quando in panchina c’era Ancelotti e prima ancora Sarri e perfino Benitez, mostra chiarissime difficoltà a superare avversari chiusi in difesa. Quando trova il pullman davanti alla porta, il Napoli si perde, i giocatori non sanno che cosa fare, come organizzarsi, che iniziative prendere. E allora comincia la sarabanda dei passaggi a ritroso o, bene che vada, laterali. Io la passo a te, tu la dai a me. Nessuno che si smarchi, non c’è un’idea su come attaccare l’area di rigore, non c’è fantasia e, cosa più grave di tutte, non c’è nessuno in squadra capace di superare il diretto avversario, creare superiorità numerica e scompigliare così la difesa. Il problema è talmente vecchio e incancrenito che viene da pensare che dipenda poco dall’allenatore e molto dalle caratteristiche tecniche della squadra, che sono sempre le stesse da diversi anni essendo poco o niente cambiati i protagonisti. Il problema, comunque, c’è e si vede in maniera lampante, come è avvenuto contro l’Udinese che, soprattutto nel secondo tempo, ha costantemente tenuto nove uomini dietro la linea della palla e in qualche frangente, con i ripiegamenti anche di Lasagna e Nestorovski, è arrivata perfino a contare undici difendenti. Gattuso sicuramente se ne sarà accorto, come conoscono il problema anche i dirigenti, coloro i quali fanno il mercato. E’ un tema da sviluppare, pensando bene a come comportarsi in fase di rafforzamento della squadra. Ci vuole qualcuno che sia in grado di dare fantasia e velocità di esecuzione al gioco d’attacco, doti indispensabili contro avversari che fanno il catenaccio. Diversamente il Napoli continuerà sempre ad andare in difficoltà di fronte a chi si chiude nella propria area di rigore e continuerà anche a correre il rischio di farsi impallinare in contropiede, esattamente come è avvenuto domenica sera con l’Udinese.

 

 

Mario Zaccaria

 

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