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MR Z - Napoli, procediamo per punti
03.05.2022 23:51 di Redazione

NAPOLI - Procediamo per punti. 1 - Il Napoli ha raggiunto la qualificazione alla prossima edizione della Champions League con tre giornate di anticipo sulla fine del campionato. Si tratta di un traguardo importante, considerato che nelle ultime due edizioni la squadra azzurra, che da 13 stagioni consecutive - un record assoluto in Italia - riesce a qualificarsi per una competizione europea, non aveva potuto partecipare alla Champions League e si era dovuta accontentare dell'Europa League. Bisogna dunque dare atto alla squadra, a Spalletti e alla società di aver ottenuto un risultato importante - sicuramente l'obiettivo che ci si era dati a inizio stagione - che, peraltro, avrà dei riflessi positivi anche sulla situazione economica del club e potrà consentire a Giuntoli di muoversi con buoni margini di manovra sul mercato. 2 - le reazioni della tifoseria e le polemiche che ne sono conseguite hanno una loro spiegazione logica e sembrano francamente esagerati l’atteggiamento di Spalletti e le sue dichiarazioni di critica severa a quanto è accaduto. La delusione per la mancata possibilità di lottare fino all’ultima giornata per lo scudetto c'è tutta ed è innegabile che il Napoli abbia deluso nelle fasi decisive della stagione. Se, come era giusto e normale che accadesse, spinta com'era dai tifosi, la squadra avesse ottenuto tre vittorie contro Fiorentina, Roma e Empoli in questo momento si sarebbe trovata in testa la classifica, a sole tre giornate dalla conclusione del torneo, con un punto di vantaggio sul Milan. Dunque la delusione c’è tutta ed è inutile tentare di stendere un velo di pietoso silenzio su quanto accaduto. Partecipare alla Champions League è importante per i tifosi che sicuramente non vedono l'ora di sentir risuonare al Maradona l'inno della manoifestazione e di riproporre il famoso boato 'The Champions'. Ma l'ambizione maggiore resta lo scudetto e nessuno, nè la squadra, nè l'allenatore, nè la società, figuriamoci poi i giornalisti, può pensare di privare la gente di questo sogno. 3 - mi ha molto meravigliato il tentativo dell'allenatore del Napoli di coinvolgere in qualche modo la stampa, quasi che i giornalisti fossero in qualche modo responsabili della delusione subita dalla gente per aver parlato loro della possibilità di vincere il campionato. Tutti ricordano che è stato invece proprio Spalletti a ragionare - e giustamente - del sogno tricolore. Era giusto che lo facesse perché il Napoli, in quel momento, aveva tutte le carte in regola per lottare per lo scudetto. Non si capisce però perché a traguardo sfumato la 'colpa' di aver illuso i tifosi sia andata a finire sulle spalle dei giornalisti. Io sostengo che la colpa in questione è da attribuire a nessuno e al tempo stesso a tutti. E per tutti intendo la squadra, l’allenatore e, al limite, la società. Sicuramente chi non c’entra assolutamente nulla è la stampa in quanto i giornalisti si limitano a riportare i fatti e la realtà che dicevano chiaramente che il Napoli poteva lottare per vincere lo scudetto. 4 - se il Napoli non è riuscito nell’impresa significa che ci sono stati dei problemi e che evidentemente la rosa, nel suo complesso, presenta dei limiti oggettivi. A quanto è accaduto, probabilmente, non sono neppure estranei certi errori di valutazione compiuti dall’allenatore durante alcune partite decisive. Spalletti non ha mai accettato - almeno pubblicamente - l’idea che la squadra abbia una certa immaturità di fondo. Limiti caratteriali, di personalità, dunque, più che limiti tecnico-tattici. Sono argomentazioni certamente discutibili ed è lecito che l'allenatore non le condivida. Ma è altrettanto lecito che tifosi e giornalisti la pensino diversamente da lui.

 


Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine 

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

03/05/2024 - 23:51

NAPOLI - Procediamo per punti. 1 - Il Napoli ha raggiunto la qualificazione alla prossima edizione della Champions League con tre giornate di anticipo sulla fine del campionato. Si tratta di un traguardo importante, considerato che nelle ultime due edizioni la squadra azzurra, che da 13 stagioni consecutive - un record assoluto in Italia - riesce a qualificarsi per una competizione europea, non aveva potuto partecipare alla Champions League e si era dovuta accontentare dell'Europa League. Bisogna dunque dare atto alla squadra, a Spalletti e alla società di aver ottenuto un risultato importante - sicuramente l'obiettivo che ci si era dati a inizio stagione - che, peraltro, avrà dei riflessi positivi anche sulla situazione economica del club e potrà consentire a Giuntoli di muoversi con buoni margini di manovra sul mercato. 2 - le reazioni della tifoseria e le polemiche che ne sono conseguite hanno una loro spiegazione logica e sembrano francamente esagerati l’atteggiamento di Spalletti e le sue dichiarazioni di critica severa a quanto è accaduto. La delusione per la mancata possibilità di lottare fino all’ultima giornata per lo scudetto c'è tutta ed è innegabile che il Napoli abbia deluso nelle fasi decisive della stagione. Se, come era giusto e normale che accadesse, spinta com'era dai tifosi, la squadra avesse ottenuto tre vittorie contro Fiorentina, Roma e Empoli in questo momento si sarebbe trovata in testa la classifica, a sole tre giornate dalla conclusione del torneo, con un punto di vantaggio sul Milan. Dunque la delusione c’è tutta ed è inutile tentare di stendere un velo di pietoso silenzio su quanto accaduto. Partecipare alla Champions League è importante per i tifosi che sicuramente non vedono l'ora di sentir risuonare al Maradona l'inno della manoifestazione e di riproporre il famoso boato 'The Champions'. Ma l'ambizione maggiore resta lo scudetto e nessuno, nè la squadra, nè l'allenatore, nè la società, figuriamoci poi i giornalisti, può pensare di privare la gente di questo sogno. 3 - mi ha molto meravigliato il tentativo dell'allenatore del Napoli di coinvolgere in qualche modo la stampa, quasi che i giornalisti fossero in qualche modo responsabili della delusione subita dalla gente per aver parlato loro della possibilità di vincere il campionato. Tutti ricordano che è stato invece proprio Spalletti a ragionare - e giustamente - del sogno tricolore. Era giusto che lo facesse perché il Napoli, in quel momento, aveva tutte le carte in regola per lottare per lo scudetto. Non si capisce però perché a traguardo sfumato la 'colpa' di aver illuso i tifosi sia andata a finire sulle spalle dei giornalisti. Io sostengo che la colpa in questione è da attribuire a nessuno e al tempo stesso a tutti. E per tutti intendo la squadra, l’allenatore e, al limite, la società. Sicuramente chi non c’entra assolutamente nulla è la stampa in quanto i giornalisti si limitano a riportare i fatti e la realtà che dicevano chiaramente che il Napoli poteva lottare per vincere lo scudetto. 4 - se il Napoli non è riuscito nell’impresa significa che ci sono stati dei problemi e che evidentemente la rosa, nel suo complesso, presenta dei limiti oggettivi. A quanto è accaduto, probabilmente, non sono neppure estranei certi errori di valutazione compiuti dall’allenatore durante alcune partite decisive. Spalletti non ha mai accettato - almeno pubblicamente - l’idea che la squadra abbia una certa immaturità di fondo. Limiti caratteriali, di personalità, dunque, più che limiti tecnico-tattici. Sono argomentazioni certamente discutibili ed è lecito che l'allenatore non le condivida. Ma è altrettanto lecito che tifosi e giornalisti la pensino diversamente da lui.

 


Mario Zaccaria

 

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