L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, c'è poco da sorridere"
19.02.2021 23:15 di Redazione

NAPOLI - Capisco le tante assenze, ma anche il Granada si è presentato con i cerotti ai Sedicesimi di andata di Europa League. Non regge dunque il ragionamento, il 2-0 resta un risultato pesante, magari con un 2-1 ci sarebbe stato maggiore ottimismo. Dispiace perchè la sensazione è che, con un briciolo di concentrazione in più, un risultato positivo sarebbe stato possibile ottenerlo. E invece due sberle in due minuti, nel primo tempo, con il resto del match scivolato via, fino allo scadere, senza eccessivi sussulti e grandissime emozioni. La reazione non si è vista, seppur la minima buona volontà si è scrutata all'orizzonte negli occhi delle seconde linee: i ritmi sono stati blandi, il Napoli non è riuscito mai ad impensierire seriamente la porta avversaria. Questo è un dato evidente. Poi c'è da considerare anche lo stato di forma di Osimhen, lontano anni luce dalla promessa intravista durante il pre campionato per i motivi che ben conosciamo. Certo, ci sarà la sfida di ritorno al Maradona, con la speranza di poter contare su qualche rientro illustre, ma la strada per la qualificazione si è fatta davvero difficilissima. Considerando che si gioca ogni tre giorni, sembrano davvero pochi i margini per ipotizzare l'impresa. Vedremo, come si dice in questi casi: a voi la palla per una super reazione d'orgoglio. D'altronde nessuno si sarebbe aspettato un risultato positivo contro la Juventus. Questo è il Napoli, tra pochi pregi e tantissimi difetti: una squadra incostante, che purtroppo dimostra di avere poche idee di gioco. Magari, con un atteggiamento piu' abbottonato, anche col Granada sarebbe stato possibile sperare almeno in un gol. Potremmo restare qui per ore a concentrarci sugli errori di posizione di Mario Rui, Di Lorenzo, Elmas, Lobotka e company: credo che anche i diretti interessati ne siano consapevoli. E' un periodo non entusiasmante, bisogna leccarsi le ferite, lottare e ripartire. Non è ormai piu' questione di annusare il pericolo, o di far fluire il veleno nelle vene. Serve un'assunzione di responsabilità, per non lasciar svanire il terzo obiettivo stagionale, dopo la Supercoppa e la Coppa Italia che gridano ancora vendetta.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, c'è poco da sorridere"

di Napoli Magazine

19/02/2024 - 23:15

NAPOLI - Capisco le tante assenze, ma anche il Granada si è presentato con i cerotti ai Sedicesimi di andata di Europa League. Non regge dunque il ragionamento, il 2-0 resta un risultato pesante, magari con un 2-1 ci sarebbe stato maggiore ottimismo. Dispiace perchè la sensazione è che, con un briciolo di concentrazione in più, un risultato positivo sarebbe stato possibile ottenerlo. E invece due sberle in due minuti, nel primo tempo, con il resto del match scivolato via, fino allo scadere, senza eccessivi sussulti e grandissime emozioni. La reazione non si è vista, seppur la minima buona volontà si è scrutata all'orizzonte negli occhi delle seconde linee: i ritmi sono stati blandi, il Napoli non è riuscito mai ad impensierire seriamente la porta avversaria. Questo è un dato evidente. Poi c'è da considerare anche lo stato di forma di Osimhen, lontano anni luce dalla promessa intravista durante il pre campionato per i motivi che ben conosciamo. Certo, ci sarà la sfida di ritorno al Maradona, con la speranza di poter contare su qualche rientro illustre, ma la strada per la qualificazione si è fatta davvero difficilissima. Considerando che si gioca ogni tre giorni, sembrano davvero pochi i margini per ipotizzare l'impresa. Vedremo, come si dice in questi casi: a voi la palla per una super reazione d'orgoglio. D'altronde nessuno si sarebbe aspettato un risultato positivo contro la Juventus. Questo è il Napoli, tra pochi pregi e tantissimi difetti: una squadra incostante, che purtroppo dimostra di avere poche idee di gioco. Magari, con un atteggiamento piu' abbottonato, anche col Granada sarebbe stato possibile sperare almeno in un gol. Potremmo restare qui per ore a concentrarci sugli errori di posizione di Mario Rui, Di Lorenzo, Elmas, Lobotka e company: credo che anche i diretti interessati ne siano consapevoli. E' un periodo non entusiasmante, bisogna leccarsi le ferite, lottare e ripartire. Non è ormai piu' questione di annusare il pericolo, o di far fluire il veleno nelle vene. Serve un'assunzione di responsabilità, per non lasciar svanire il terzo obiettivo stagionale, dopo la Supercoppa e la Coppa Italia che gridano ancora vendetta.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
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