L'Editoriale
VIDEO SSCN - Luciano Spalletti ad Antonio Petrazzuolo: “Koulibaly leader come Sensini, vi racconto un aneddoto”, la domanda di “Napoli Magazine” in conferenza stampa
20.11.2021 17:00 di Redazione

CASTEL VOLTURNO (CE) - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha risposto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l'Inter alla domanda di Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine": 

 

 - In un'intervista a DAZN Koulibaly ha detto: "Luciano Spalletti è il mio papà". Ha sottolineato l'essere leader di questa squadra e che l'allenatore lo fa sentire un personaggio fondamentale per questa formazione e per questo club. In una settimana così, avere punti di riferimento tali può far sopperire a delle defezioni come ci sono state nelle ultime ore?

 

"Koulibaly l'abbiamo già detto in più versioni quello che rappresenta per noi, ma non soltanto per me. Ci vogliono degli esempi, diventa difficile parlarne e trovare ancora parole. Questa settimana all'inizio quando è arrivato, nel primo allenamento, è andato in scivolata come fa sempre lui e gli si è incastrato un piede ed è andato in torsione, è rimasto con il ginocchio sotto e ha sentito male ed è rimasto per terra. Si è fermato l'allenamento, in un attimo c'erano anche i magazzinieri intorno a lui, tutti i calciatori tutti intorno a lui, tutti lì in attesa di vedere la reazione del momento. Lui è uscito tre minuti, hanno riiniziato a giocare dopo tre minuti e tutti guardavano verso la panchina e non giocavano la partita per vedere come si sentiva lui e se rientrava oppure no. Non mi interessa sapere se Maradona è stato il più grande calciatore o meno, mi interessa sapere quello che ha lasciato. Non è quello che dico io, è quello che provano tutti, quello che poi significa la pesantezza del soggetto, l'importanza del soggetto all'interno di un gruppo e quando poi anche in Europa League si è detto 'vogliamo essere tutti come il watusso Koulibaly', son giochi di parole però stanno a significare quello che rappresenta per noi. Lui veramente è una persona straordinaria, io ne ho avuti, sono stati uno di quelli fortunati, però la fortuna ancora con me non ha finio il suo lavoro per cui ce ne avrò degli altri di giocatori così, giocatori da ritenermi fortunato. Quando entrano dentro gli spogliatoi, Nestor Sensini, faccio per dire, è stato uno di questi qui, non diceva mai niente, salutava e basta, entrava nello spogliatoio e aveva un rispetto di tutti e di tutto. Il pallone durante il gioco aveva rispetto di lui per quello che aveva fatto vedere e per come si era comportato nella sua lunga carriera".

 

 

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VIDEO SSCN - Luciano Spalletti ad Antonio Petrazzuolo: “Koulibaly leader come Sensini, vi racconto un aneddoto”, la domanda di “Napoli Magazine” in conferenza stampa

di Napoli Magazine

20/11/2024 - 17:00

CASTEL VOLTURNO (CE) - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha risposto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l'Inter alla domanda di Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine": 

 

 - In un'intervista a DAZN Koulibaly ha detto: "Luciano Spalletti è il mio papà". Ha sottolineato l'essere leader di questa squadra e che l'allenatore lo fa sentire un personaggio fondamentale per questa formazione e per questo club. In una settimana così, avere punti di riferimento tali può far sopperire a delle defezioni come ci sono state nelle ultime ore?

 

"Koulibaly l'abbiamo già detto in più versioni quello che rappresenta per noi, ma non soltanto per me. Ci vogliono degli esempi, diventa difficile parlarne e trovare ancora parole. Questa settimana all'inizio quando è arrivato, nel primo allenamento, è andato in scivolata come fa sempre lui e gli si è incastrato un piede ed è andato in torsione, è rimasto con il ginocchio sotto e ha sentito male ed è rimasto per terra. Si è fermato l'allenamento, in un attimo c'erano anche i magazzinieri intorno a lui, tutti i calciatori tutti intorno a lui, tutti lì in attesa di vedere la reazione del momento. Lui è uscito tre minuti, hanno riiniziato a giocare dopo tre minuti e tutti guardavano verso la panchina e non giocavano la partita per vedere come si sentiva lui e se rientrava oppure no. Non mi interessa sapere se Maradona è stato il più grande calciatore o meno, mi interessa sapere quello che ha lasciato. Non è quello che dico io, è quello che provano tutti, quello che poi significa la pesantezza del soggetto, l'importanza del soggetto all'interno di un gruppo e quando poi anche in Europa League si è detto 'vogliamo essere tutti come il watusso Koulibaly', son giochi di parole però stanno a significare quello che rappresenta per noi. Lui veramente è una persona straordinaria, io ne ho avuti, sono stati uno di quelli fortunati, però la fortuna ancora con me non ha finio il suo lavoro per cui ce ne avrò degli altri di giocatori così, giocatori da ritenermi fortunato. Quando entrano dentro gli spogliatoi, Nestor Sensini, faccio per dire, è stato uno di questi qui, non diceva mai niente, salutava e basta, entrava nello spogliatoio e aveva un rispetto di tutti e di tutto. Il pallone durante il gioco aveva rispetto di lui per quello che aveva fatto vedere e per come si era comportato nella sua lunga carriera".