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MISTER Z - Napoli, montagne russe, tutto è nelle mani di Gattuso
26.01.2021 23:35 di Redazione

NAPOLI - Al giro di boa del campionato è il momento di fare un bilancio della stagione in corso. Al di là del tragitto compiuto dal Napoli (il piazzamento in classifica dice che al momento gli azzurri sarebbero fuori non solo dalla Champions League ma anche dall’Europa League, mentre le qualificazioni ai quarti di Coppa Italia e ai sedicesimi di Europa League sono niente altro che il… minimo sindacale) quel che maggiormente ha colpito e fa riflettere del comportamento della squadra è l’assoluta inaffidabilità che la contraddistingue. Prestazioni super, infatti, si sono sempre alternate con prestazioni da film dell’orrore, in una sequenza continua nel tempo che fa scartare l’ipotesi che possa essersi trattato di un periodo storto, casomai legato a certe assenze importanti che pure ci sono state. Invece l’effetto montagne russe è andato avanti sin dal mese di settembre e ancora oggi quando il Napoli sta per scendere in campo, tutti ci chiediamo che cosa ci attenda. Gol segnati a grappoli, avversario annichilito o squadra tremebonda, difesa di burro e attacco timido e introverso? Insomma nel Napoli c’è qualcosa che non va. E non è soltanto di psicologia applicata allo sport che si tratta. Il problema è capire da che cosa dipenda tutto ciò, in modo da comprendere anche se ci possa essere qualche intervento riparatore in corsa o se non sia invece necessario un provvedimento della società per cambiare le carte in tavola. E queste carte, ammesso che le si vogliamo cambiare, possono essere sparigliate in due soli modi: intervenendo sul mercato o cambiando la guida tecnica. Si tratta di ipotesi entrambe futuribili perché è chiaro ed evidente che prima della fine della stagione De Laurentiis non farà né l’una, né l’altra mossa. Anzi è ormai quasi certo che a Gattuso verrà allungato il contratto per altri due anni. L’allenatore, bisogna ammetterlo, ha fatto molte cose buone nel suo primo anno sulla panchina del Napoli. Gattuso avrebbe bisogno però di un po’ di flessibilità per rivedere, modulare, in qualche modo cambiare certe sue idee di gioco che troppo spesso si sono rivelate lacunose, se non perdenti addirittura. Invece il tecnico sembra essere su posizioni intransigenti, nel senso che il Napoli che lui ha pensato sin dal ritiro in Abruzzo è quello, è uno soltanto e non c’è possibilità di fare esperimenti, di correggerlo in qualche modo. Insomma il pericolo è che Gattuso possa rimanere vittime delle sue certezze e che il Napoli altalenante visto fino a oggi continui fino alla fine su questa strada ondulata, fatta di discese ardite e di risalite e che alla fine della stagione si finisca per ritrovarsi senza nulla in mano. Dunque, fermo restando che De Laurentiis non muoverà foglia e che allenatore e giocatori rimarranno tutti al loro posto fino alla conclusione del mercato invernale, l’auspicio è che Gattuso faccia qualche riflessione sulla gestione tattica della squadra e soprattutto si convinca che il 4-2-3-1, in considerazione delle caratteristiche tecnico-tattiche della rosa di cui dispone, non è il Vangelo. Con un po’ di duttilità e con qualche esperimento mirato, da fare ovviamente con lucidità e al momento e con avversari giusti, il cammino a zig zag si può raddrizzare. Ma tutto è nelle mani di Gattuso e nessuno gli può dare un aiuto.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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MISTER Z - Napoli, montagne russe, tutto è nelle mani di Gattuso

di Napoli Magazine

26/01/2024 - 23:35

NAPOLI - Al giro di boa del campionato è il momento di fare un bilancio della stagione in corso. Al di là del tragitto compiuto dal Napoli (il piazzamento in classifica dice che al momento gli azzurri sarebbero fuori non solo dalla Champions League ma anche dall’Europa League, mentre le qualificazioni ai quarti di Coppa Italia e ai sedicesimi di Europa League sono niente altro che il… minimo sindacale) quel che maggiormente ha colpito e fa riflettere del comportamento della squadra è l’assoluta inaffidabilità che la contraddistingue. Prestazioni super, infatti, si sono sempre alternate con prestazioni da film dell’orrore, in una sequenza continua nel tempo che fa scartare l’ipotesi che possa essersi trattato di un periodo storto, casomai legato a certe assenze importanti che pure ci sono state. Invece l’effetto montagne russe è andato avanti sin dal mese di settembre e ancora oggi quando il Napoli sta per scendere in campo, tutti ci chiediamo che cosa ci attenda. Gol segnati a grappoli, avversario annichilito o squadra tremebonda, difesa di burro e attacco timido e introverso? Insomma nel Napoli c’è qualcosa che non va. E non è soltanto di psicologia applicata allo sport che si tratta. Il problema è capire da che cosa dipenda tutto ciò, in modo da comprendere anche se ci possa essere qualche intervento riparatore in corsa o se non sia invece necessario un provvedimento della società per cambiare le carte in tavola. E queste carte, ammesso che le si vogliamo cambiare, possono essere sparigliate in due soli modi: intervenendo sul mercato o cambiando la guida tecnica. Si tratta di ipotesi entrambe futuribili perché è chiaro ed evidente che prima della fine della stagione De Laurentiis non farà né l’una, né l’altra mossa. Anzi è ormai quasi certo che a Gattuso verrà allungato il contratto per altri due anni. L’allenatore, bisogna ammetterlo, ha fatto molte cose buone nel suo primo anno sulla panchina del Napoli. Gattuso avrebbe bisogno però di un po’ di flessibilità per rivedere, modulare, in qualche modo cambiare certe sue idee di gioco che troppo spesso si sono rivelate lacunose, se non perdenti addirittura. Invece il tecnico sembra essere su posizioni intransigenti, nel senso che il Napoli che lui ha pensato sin dal ritiro in Abruzzo è quello, è uno soltanto e non c’è possibilità di fare esperimenti, di correggerlo in qualche modo. Insomma il pericolo è che Gattuso possa rimanere vittime delle sue certezze e che il Napoli altalenante visto fino a oggi continui fino alla fine su questa strada ondulata, fatta di discese ardite e di risalite e che alla fine della stagione si finisca per ritrovarsi senza nulla in mano. Dunque, fermo restando che De Laurentiis non muoverà foglia e che allenatore e giocatori rimarranno tutti al loro posto fino alla conclusione del mercato invernale, l’auspicio è che Gattuso faccia qualche riflessione sulla gestione tattica della squadra e soprattutto si convinca che il 4-2-3-1, in considerazione delle caratteristiche tecnico-tattiche della rosa di cui dispone, non è il Vangelo. Con un po’ di duttilità e con qualche esperimento mirato, da fare ovviamente con lucidità e al momento e con avversari giusti, il cammino a zig zag si può raddrizzare. Ma tutto è nelle mani di Gattuso e nessuno gli può dare un aiuto.

 

 

Mario Zaccaria

 

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