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FOCUS NM - F1, Gp d'Italia: Verstappen vince con merito e blinda il Mondiale, ma la FIA "rovina" la grande festa dei tifosi italiani
12.09.2022 23:49 di Redazione

Il finale del 93° Gran Premio d’Italia di Formula 1 non ha reso giustizia ai quasi 337 mila spettatori accorsi all’Autodromo Nazionale di Monza e che hanno dipinto di Rosso i prati e gli spalti del circuito brianzolo per tutto il weekend. Un vero peccato, sia per l’immagine di questo sport, sia per i supporters italiani, che la giornata si sia conclusa tra i fischi generali rivolti nei confronti della Federazione Internazionale dell’Automobilismo (FIA). Il disappunto nasce da un evidente scivolone della direzione gara che toglie lo spettacolo degli ultimi giri obbligando i piloti a chiudere la corsa sotto regime di Safety Car. La McLaren di Daniel Ricciardo, infatti, è stata costretta al ritiro per un problema che ha obbligato l’australiano a parcheggiare la vettura in mezzo alla pista portando la direzione gara a decidere per l’utilizzo della Safety Car. Il protocollo, di per sé, non è stato sbagliato e l’aver concluso la gara dietro l’auto di sicurezza poteva essere accettabile visto anche il cambio di regolamento, ma il vero problema è stata la dinamica. La bandiera rossa sarebbe stata sicuramente la scelta migliore in termini di sicurezza e non avrebbe provocato i due principali motivi che hanno portato ai sacrosanti fischi del pubblico italiano. La Safety Car ha completamente sbagliato il tempo di uscita non piazzandosi repentinamente davanti al leader della gara, ma con Russell alle spalle, che era terzo. Errore fatale, quello della vettura di sicurezza, che ha comportato un ritardo di 3 giri nel ricompattare il gruppo. Il secondo, forse più grave, è la presenza della gru mobile in pista. La rimozione della macchina di Ricciardo, fatta dalla gru, per giunta in retromarcia, non doveva assolutamente avvenire in condizioni di bandiera gialla con le macchine ancora in pista, memori, soprattutto, di quel tragico incidente che costò la vita al giovane Jules Bianchi. Chissà, però, se una minima parte dell’amarezza del pubblico non sia stata causata anche dall’ennesimo azzardo nella strategia della Ferrari di Charles Leclerc. Il monegasco, dopo la pole position del sabato, ha azzardato una sosta molto anticipata per montare gomme medie in regime di Virtual Safety Car, ma la scelta non ha pagato e ha solo aumentato il divario tra lui e il suo grande rivale, Max Verstappen. La stupenda marea rossa sugli spalti meritava sicuramente di più in un weekend così, ma, ancora una volta, la strategia non è stata perfetta. Chi avrebbe, almeno, meritato di salire sul gradino del podio è Carlos Sainz, autore di una rimonta straordinaria con la sua Ferrari vestita di “giallo Modena” in onore del proprio 75° Anniversario. Lo spagnolo ha compiuto sorpassi adrenalinici e ha sfoggiato una prestazione molto positiva che gli è valsa il quarto posto in una rimonta spezzata dalle vicende degli ultimi giri. Nonostante ciò, tutto quel che è successo, sia in casa Ferrari, sia nelle decisioni della FIA, non deve assolutamente togliere meriti a un Max Verstappen semplicemente inarrestabile nel “Tempio della Velocità” della Formula 1. La Red Bull dell’olandese, sempre più vicino al suo secondo titolo Mondiale, arrivava al weekend italiano come grande favorita viste le caratteristiche del circuito, ben congeniali alla vettura con sede a Brackley. La parola giusta per descrivere la prestazione dell’alfiere della Red Bull è “Martellante”. Partito dal settimo posto, Verstappen ha subito condotto un passo gara veloce e costante che non ha lasciato respiro a nessun avversario. La Red Bull guidata da “Super Max”, abile nel gestire il degrado gomme, è stata spaventosamente veloce e la sua vittoria non è mai stata messa in discussione. Completa il podio George Russell, della Mercedes, ma è evidente che i veri vincitori di questo weekend sono proprio i tifosi italiani che hanno dimostrato ancora una volta il proprio calore e la propria vicinanza ai colori della Ferrari strappando, quest’anno, il record di maggior affluenza nella storia del Gran Premio d’Italia. Il podio è stato mozzafiato con i tifosi pronti a tributare cori, applausi e urla a favore di Charles Leclerc. Un bel Gran Premio, con una splendida cornice, al quale, però, è mancata la ciliegina per renderlo perfetto a causa di una Ferrari con grandi difficoltà a replicare le imprese di inizio stagione e di una direzione gara che ha smorzato, con folli decisioni, la felicità del pubblico.

 

 

Emanuele Petrarca

 

Napoli Magazine

 

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12/09/2024 - 23:49

Il finale del 93° Gran Premio d’Italia di Formula 1 non ha reso giustizia ai quasi 337 mila spettatori accorsi all’Autodromo Nazionale di Monza e che hanno dipinto di Rosso i prati e gli spalti del circuito brianzolo per tutto il weekend. Un vero peccato, sia per l’immagine di questo sport, sia per i supporters italiani, che la giornata si sia conclusa tra i fischi generali rivolti nei confronti della Federazione Internazionale dell’Automobilismo (FIA). Il disappunto nasce da un evidente scivolone della direzione gara che toglie lo spettacolo degli ultimi giri obbligando i piloti a chiudere la corsa sotto regime di Safety Car. La McLaren di Daniel Ricciardo, infatti, è stata costretta al ritiro per un problema che ha obbligato l’australiano a parcheggiare la vettura in mezzo alla pista portando la direzione gara a decidere per l’utilizzo della Safety Car. Il protocollo, di per sé, non è stato sbagliato e l’aver concluso la gara dietro l’auto di sicurezza poteva essere accettabile visto anche il cambio di regolamento, ma il vero problema è stata la dinamica. La bandiera rossa sarebbe stata sicuramente la scelta migliore in termini di sicurezza e non avrebbe provocato i due principali motivi che hanno portato ai sacrosanti fischi del pubblico italiano. La Safety Car ha completamente sbagliato il tempo di uscita non piazzandosi repentinamente davanti al leader della gara, ma con Russell alle spalle, che era terzo. Errore fatale, quello della vettura di sicurezza, che ha comportato un ritardo di 3 giri nel ricompattare il gruppo. Il secondo, forse più grave, è la presenza della gru mobile in pista. La rimozione della macchina di Ricciardo, fatta dalla gru, per giunta in retromarcia, non doveva assolutamente avvenire in condizioni di bandiera gialla con le macchine ancora in pista, memori, soprattutto, di quel tragico incidente che costò la vita al giovane Jules Bianchi. Chissà, però, se una minima parte dell’amarezza del pubblico non sia stata causata anche dall’ennesimo azzardo nella strategia della Ferrari di Charles Leclerc. Il monegasco, dopo la pole position del sabato, ha azzardato una sosta molto anticipata per montare gomme medie in regime di Virtual Safety Car, ma la scelta non ha pagato e ha solo aumentato il divario tra lui e il suo grande rivale, Max Verstappen. La stupenda marea rossa sugli spalti meritava sicuramente di più in un weekend così, ma, ancora una volta, la strategia non è stata perfetta. Chi avrebbe, almeno, meritato di salire sul gradino del podio è Carlos Sainz, autore di una rimonta straordinaria con la sua Ferrari vestita di “giallo Modena” in onore del proprio 75° Anniversario. Lo spagnolo ha compiuto sorpassi adrenalinici e ha sfoggiato una prestazione molto positiva che gli è valsa il quarto posto in una rimonta spezzata dalle vicende degli ultimi giri. Nonostante ciò, tutto quel che è successo, sia in casa Ferrari, sia nelle decisioni della FIA, non deve assolutamente togliere meriti a un Max Verstappen semplicemente inarrestabile nel “Tempio della Velocità” della Formula 1. La Red Bull dell’olandese, sempre più vicino al suo secondo titolo Mondiale, arrivava al weekend italiano come grande favorita viste le caratteristiche del circuito, ben congeniali alla vettura con sede a Brackley. La parola giusta per descrivere la prestazione dell’alfiere della Red Bull è “Martellante”. Partito dal settimo posto, Verstappen ha subito condotto un passo gara veloce e costante che non ha lasciato respiro a nessun avversario. La Red Bull guidata da “Super Max”, abile nel gestire il degrado gomme, è stata spaventosamente veloce e la sua vittoria non è mai stata messa in discussione. Completa il podio George Russell, della Mercedes, ma è evidente che i veri vincitori di questo weekend sono proprio i tifosi italiani che hanno dimostrato ancora una volta il proprio calore e la propria vicinanza ai colori della Ferrari strappando, quest’anno, il record di maggior affluenza nella storia del Gran Premio d’Italia. Il podio è stato mozzafiato con i tifosi pronti a tributare cori, applausi e urla a favore di Charles Leclerc. Un bel Gran Premio, con una splendida cornice, al quale, però, è mancata la ciliegina per renderlo perfetto a causa di una Ferrari con grandi difficoltà a replicare le imprese di inizio stagione e di una direzione gara che ha smorzato, con folli decisioni, la felicità del pubblico.

 

 

Emanuele Petrarca

 

Napoli Magazine

 

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