Calcio
L'ANALISI - La Marca: "Napoli, questo mercato è un segnale fortissimo di programmazione e ambizione, la società ha reagito con prontezza all'infortunio di Lukaku"
02.09.2025 11:36 di Redazione
aA

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Come giudica di mercato del Napoli?

“Il mercato del Napoli è stato un segnale fortissimo di programmazione e ambizione. A differenza di tanti club italiani che hanno aspettato gli ultimi giorni, il Napoli ha messo Conte nelle condizioni ideali sin dall’inizio del ritiro, consegnandogli gran parte della rosa. L’imprevisto infortunio di Lukaku poteva essere un colpo durissimo, ma la società ha reagito con prontezza, portando a casa un profilo di prospettiva e qualità come Højlund, dopo l’investimento su Lucca. Forse è mancato un vice-Anguissa, ma il bilancio resta più che positivo: il Napoli ha allargato le rotazioni, ha aumentato il livello della competizione interna e ha dimostrato di avere una strategia chiara”.

Un suo parere su Napoli-Cagliari.

“Era una partita insidiosa, perché il Cagliari aveva già dimostrato contro la Fiorentina di essere una squadra ben organizzata. Complimenti a Pisacane, che sembra aver dato subito un’identità chiara ai suoi. Il Napoli ha vinto una gara “sporca”, mostrando quella fame che serve: nonostante una serata non brillantissima, con difficoltà a trovare ritmo e cambio di passo contro un Cagliari ordinato e capace a tratti di far male in contropiede, la squadra non ha mai perso equilibrio. Questo è un segnale importante. E poi c’è la qualità: negli ultimi minuti il Napoli ha messo alle corde l’avversario, trovando il gol con Anguissa. Una rete che conferma come, anche con l’arrivo di De Bruyne, centrocampisti come McTominay e lo stesso Anguissa possano restare determinanti anche in zona realizzativa. È un Napoli che sa soffrire, ma che alla fine trova sempre la giocata giusta per vincere”.

Come valuta la prestazione di Lucca?

“Non è stata una partita semplice, e non è mai facile per un giocatore comunque giovane trovarsi subito a essere il punto di riferimento offensivo della squadra campione d’Italia. Alla sua prima esperienza in un top club, sarebbe stato naturale inserirsi gradualmente, magari osservando un giocatore del calibro di Lukaku, con oltre 400 gol tra i professionisti. Invece si è ritrovato immediatamente titolare, con la responsabilità di guidare l’attacco. Con l’arrivo di Højlund, però, il discorso cambia: in qualche modo questi due centravanti dovranno compensare l’assenza di Lukaku, alternandosi e collaborando per garantire continuità offensiva. Sono convinto che entrambi saranno fondamentali per questo Napoli e, sotto la guida di Conte, avranno tutte le possibilità di crescere ulteriormente, migliorando sia nella gestione della pressione che nell’impatto decisivo sulle partite. Vorrei spendere anche due parole su un talento campano come Ambrosino, che è entrato in maniera significativa contro il Cagliari. Credo che anche lui possa diventare una risorsa importante per questo Napoli, un giovane capace di farsi trovare pronto quando chiamato in causa”.

Che cosa ne pensa del successo della Juventus con il Genoa?

“È una vittoria che dimostra quanto la Juventus sappia essere concreta: magari non sempre spettacolare, ma cinica e capace di colpire al momento giusto contro un Genoa organizzato e mai arrendevole. Inoltre Vlahovic si conferma un fattore: resterà alla Juventus e, per certi versi, è l’unica punta con caratteristiche diverse rispetto a David o Openda. Ha sbloccato l’incontro con la sua fisicità, dimostrando quanto possa essere determinante in una squadra che ha aumentato la qualità tecnica davanti, ma che non dispone di altri giocatori con il suo stesso peso specifico”.

Due grandi colpi per la Juventus: Zhegrova ed Openda. Secondo lei faranno le fortune della Juventus?

“Sono due grandi acquisti. Zhegrova è un giocatore che sulla trequarti può davvero fare la differenza: tecnico, rapido, capace di saltare l’uomo e già in sintonia con David, con il quale a Lille ha fatto vedere cose importanti. È un profilo che si sposa perfettamente con le idee di calcio di Tudor, perché aggiunge qualità e imprevedibilità in zona offensiva. Openda, invece, è stato un colpo un po’ a sorpresa, visto che ci si aspettava magari il ritorno di Kolo Muani. Parliamo però di un attaccante molto mobile, con caratteristiche fisiche diverse, per certi versi più vicine a David, ma con in più la capacità di essere utile anche in fase di rifinitura. È uno che può giocare tranquillamente accanto a Vlahovic, come aveva fatto al Lipsia in coppia con Sesko. I numeri parlano chiaro: nonostante una stagione complicata del Lipsia, nelle 93 presenze con club tedesco ha collezionato 41 gol e 18 assist. Portarlo a casa nelle ultime ore di mercato è stato un autentico capolavoro”.

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'ANALISI - La Marca: "Napoli, questo mercato è un segnale fortissimo di programmazione e ambizione, la società ha reagito con prontezza all'infortunio di Lukaku"

di Napoli Magazine

02/09/2025 - 11:36

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Come giudica di mercato del Napoli?

“Il mercato del Napoli è stato un segnale fortissimo di programmazione e ambizione. A differenza di tanti club italiani che hanno aspettato gli ultimi giorni, il Napoli ha messo Conte nelle condizioni ideali sin dall’inizio del ritiro, consegnandogli gran parte della rosa. L’imprevisto infortunio di Lukaku poteva essere un colpo durissimo, ma la società ha reagito con prontezza, portando a casa un profilo di prospettiva e qualità come Højlund, dopo l’investimento su Lucca. Forse è mancato un vice-Anguissa, ma il bilancio resta più che positivo: il Napoli ha allargato le rotazioni, ha aumentato il livello della competizione interna e ha dimostrato di avere una strategia chiara”.

Un suo parere su Napoli-Cagliari.

“Era una partita insidiosa, perché il Cagliari aveva già dimostrato contro la Fiorentina di essere una squadra ben organizzata. Complimenti a Pisacane, che sembra aver dato subito un’identità chiara ai suoi. Il Napoli ha vinto una gara “sporca”, mostrando quella fame che serve: nonostante una serata non brillantissima, con difficoltà a trovare ritmo e cambio di passo contro un Cagliari ordinato e capace a tratti di far male in contropiede, la squadra non ha mai perso equilibrio. Questo è un segnale importante. E poi c’è la qualità: negli ultimi minuti il Napoli ha messo alle corde l’avversario, trovando il gol con Anguissa. Una rete che conferma come, anche con l’arrivo di De Bruyne, centrocampisti come McTominay e lo stesso Anguissa possano restare determinanti anche in zona realizzativa. È un Napoli che sa soffrire, ma che alla fine trova sempre la giocata giusta per vincere”.

Come valuta la prestazione di Lucca?

“Non è stata una partita semplice, e non è mai facile per un giocatore comunque giovane trovarsi subito a essere il punto di riferimento offensivo della squadra campione d’Italia. Alla sua prima esperienza in un top club, sarebbe stato naturale inserirsi gradualmente, magari osservando un giocatore del calibro di Lukaku, con oltre 400 gol tra i professionisti. Invece si è ritrovato immediatamente titolare, con la responsabilità di guidare l’attacco. Con l’arrivo di Højlund, però, il discorso cambia: in qualche modo questi due centravanti dovranno compensare l’assenza di Lukaku, alternandosi e collaborando per garantire continuità offensiva. Sono convinto che entrambi saranno fondamentali per questo Napoli e, sotto la guida di Conte, avranno tutte le possibilità di crescere ulteriormente, migliorando sia nella gestione della pressione che nell’impatto decisivo sulle partite. Vorrei spendere anche due parole su un talento campano come Ambrosino, che è entrato in maniera significativa contro il Cagliari. Credo che anche lui possa diventare una risorsa importante per questo Napoli, un giovane capace di farsi trovare pronto quando chiamato in causa”.

Che cosa ne pensa del successo della Juventus con il Genoa?

“È una vittoria che dimostra quanto la Juventus sappia essere concreta: magari non sempre spettacolare, ma cinica e capace di colpire al momento giusto contro un Genoa organizzato e mai arrendevole. Inoltre Vlahovic si conferma un fattore: resterà alla Juventus e, per certi versi, è l’unica punta con caratteristiche diverse rispetto a David o Openda. Ha sbloccato l’incontro con la sua fisicità, dimostrando quanto possa essere determinante in una squadra che ha aumentato la qualità tecnica davanti, ma che non dispone di altri giocatori con il suo stesso peso specifico”.

Due grandi colpi per la Juventus: Zhegrova ed Openda. Secondo lei faranno le fortune della Juventus?

“Sono due grandi acquisti. Zhegrova è un giocatore che sulla trequarti può davvero fare la differenza: tecnico, rapido, capace di saltare l’uomo e già in sintonia con David, con il quale a Lille ha fatto vedere cose importanti. È un profilo che si sposa perfettamente con le idee di calcio di Tudor, perché aggiunge qualità e imprevedibilità in zona offensiva. Openda, invece, è stato un colpo un po’ a sorpresa, visto che ci si aspettava magari il ritorno di Kolo Muani. Parliamo però di un attaccante molto mobile, con caratteristiche fisiche diverse, per certi versi più vicine a David, ma con in più la capacità di essere utile anche in fase di rifinitura. È uno che può giocare tranquillamente accanto a Vlahovic, come aveva fatto al Lipsia in coppia con Sesko. I numeri parlano chiaro: nonostante una stagione complicata del Lipsia, nelle 93 presenze con club tedesco ha collezionato 41 gol e 18 assist. Portarlo a casa nelle ultime ore di mercato è stato un autentico capolavoro”.