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MERCATO - Tutti vogliono De Zerbi, ma il Brighton frena Barcellona e Bayern
28.02.2024 18:33 di Redazione

Corteggiato dal gotha calcistico d'Europa, stuzzicato dalla prospettiva di poter alzare l'asticella delle ambizioni, ma anche consapevole di essere arrivato ad un crocevia nella stagione del suo attuale club, di fronte alle lusinghiere profferte di Barcellona (in Spagna sono certi sia lui il candidato numero 1 a prendere il posto di Xavi) e Bayern Monaco, Roberto De Zerbi ringrazia, lascia aperto il suo futuro, ma giura di pensare solo a concludere al meglio l'annata sulla panchina del Brighton.

 

E il club d'altra parte prova a fare muro: "Vogliamo tenerlo", costi quel che costi. Sbarcato ormai un anno e mezzo fa in Premier League, al tecnico italiano sono bastate davvero pochissime settimane per conquistare l'Inghilterra del pallone, al di là dei risultati ottenuti: tifosi, appassionati e addetti ai lavori sono rimasti ammaliati dal suo calcio sempre propositivo, offensivo, all'insegna dello spettacolo. Un vero innovatore, come di recente lo ha definito Daniele De Rossi, l'ultimo di una lunga lista di estimatori di De Zerbi, battezzato al suo arrivo in Inghilterra addirittura da Pep Guardiola, che in tempi non sospetti si era esposto pubblicamente in entusiastici encomi.

 

Subentrato in corsa a Graham Potter nel settembre 2022, De Zerbi ha saputo guidare il Brighton, una piccola tra i colossi della Premier, fino ad una storica qualificazione in Europa League. Un traguardo reso ancor più rimarchevole dall'altissima qualità di gioco dei Seagulls, per molti osservatori la squadra più divertente del campionato. Ma costretta, la scorsa estate, a cedere alcuni dei suoi gioielli, come l'argentino neo-campione del mondo Alexis Mac Allister. Cessione che hanno finito per condizionare il rendimento del Brighton in questa stagione, attualmente settimo, lontano dalla zona Europa. Eppure le voci sul futuro di De Zerbi continuano a rimbalzare sui tabloid di sua Maestà. Sotto contratto fino al giugno 2026, con uno stipendio annuo di poco inferiore ai due milioni di euro, anche negli ultimi giorni il Brighton - per voce del suo direttore generale - ha escluso una separazione anticipata. "Vogliamo che rimanga a lungo con noi, e abbiamo l'ambiente giusto per trattenerlo". Ma come ogni matrimonio, l'unione di intenti deve essere condivisa da entrambi. E, almeno al momento, non sono chiare le intenzioni dell'ex allenatore dello Shakhtar Donetsk.

 

Molto dipenderà da quale sarà il percorso del Brighton in Europa League, dove negli ottavi è atteso dal doppio confronto con la Roma. Ma forse ancor più dirimenti saranno i piani di investimento del piccolo club inglese, per costruire una rosa in grado di sfidare ad armi pari le attuali gerarchie d'Oltremanica. Se divorzio sarà, di certo De Zerbi avrà solo l'imbarazzo della scelta, tali e tanti sono i suoi ammiratori. Ma non è neppure detto - considerata l'imprevedibilità del personaggio - che infine decida di restare un anno in più affacciato sulla Manica, rimandando a data da destinarsi il trasloco su altri palcoscenici. 

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MERCATO - Tutti vogliono De Zerbi, ma il Brighton frena Barcellona e Bayern

di Napoli Magazine

28/02/2024 - 18:33

Corteggiato dal gotha calcistico d'Europa, stuzzicato dalla prospettiva di poter alzare l'asticella delle ambizioni, ma anche consapevole di essere arrivato ad un crocevia nella stagione del suo attuale club, di fronte alle lusinghiere profferte di Barcellona (in Spagna sono certi sia lui il candidato numero 1 a prendere il posto di Xavi) e Bayern Monaco, Roberto De Zerbi ringrazia, lascia aperto il suo futuro, ma giura di pensare solo a concludere al meglio l'annata sulla panchina del Brighton.

 

E il club d'altra parte prova a fare muro: "Vogliamo tenerlo", costi quel che costi. Sbarcato ormai un anno e mezzo fa in Premier League, al tecnico italiano sono bastate davvero pochissime settimane per conquistare l'Inghilterra del pallone, al di là dei risultati ottenuti: tifosi, appassionati e addetti ai lavori sono rimasti ammaliati dal suo calcio sempre propositivo, offensivo, all'insegna dello spettacolo. Un vero innovatore, come di recente lo ha definito Daniele De Rossi, l'ultimo di una lunga lista di estimatori di De Zerbi, battezzato al suo arrivo in Inghilterra addirittura da Pep Guardiola, che in tempi non sospetti si era esposto pubblicamente in entusiastici encomi.

 

Subentrato in corsa a Graham Potter nel settembre 2022, De Zerbi ha saputo guidare il Brighton, una piccola tra i colossi della Premier, fino ad una storica qualificazione in Europa League. Un traguardo reso ancor più rimarchevole dall'altissima qualità di gioco dei Seagulls, per molti osservatori la squadra più divertente del campionato. Ma costretta, la scorsa estate, a cedere alcuni dei suoi gioielli, come l'argentino neo-campione del mondo Alexis Mac Allister. Cessione che hanno finito per condizionare il rendimento del Brighton in questa stagione, attualmente settimo, lontano dalla zona Europa. Eppure le voci sul futuro di De Zerbi continuano a rimbalzare sui tabloid di sua Maestà. Sotto contratto fino al giugno 2026, con uno stipendio annuo di poco inferiore ai due milioni di euro, anche negli ultimi giorni il Brighton - per voce del suo direttore generale - ha escluso una separazione anticipata. "Vogliamo che rimanga a lungo con noi, e abbiamo l'ambiente giusto per trattenerlo". Ma come ogni matrimonio, l'unione di intenti deve essere condivisa da entrambi. E, almeno al momento, non sono chiare le intenzioni dell'ex allenatore dello Shakhtar Donetsk.

 

Molto dipenderà da quale sarà il percorso del Brighton in Europa League, dove negli ottavi è atteso dal doppio confronto con la Roma. Ma forse ancor più dirimenti saranno i piani di investimento del piccolo club inglese, per costruire una rosa in grado di sfidare ad armi pari le attuali gerarchie d'Oltremanica. Se divorzio sarà, di certo De Zerbi avrà solo l'imbarazzo della scelta, tali e tanti sono i suoi ammiratori. Ma non è neppure detto - considerata l'imprevedibilità del personaggio - che infine decida di restare un anno in più affacciato sulla Manica, rimandando a data da destinarsi il trasloco su altri palcoscenici.