NAPOLI - Pierpaolo Marino, ex dirigente di Napoli e Udinese tra le altre, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino:
"Aurelio De Laurentiis è un imprenditore che viene da un'azienda tutt'altro che tipica come il cinema, ma è entrato nel calcio totalmente a digiuno dei concetti più elementari. In quei 5 anni vissuti insieme siamo passati dalla serie C alla serie A e l'ho orientato molto. Diciamo così: sono stato molto generoso. Ho scoperto un uomo arguto e attento. Ha avuto l'intuizione di come poter espandere il calcio ai diritti di ogni genere: dalla tv a quelli di immagine. Ha imparato in fretta il meccanismo basilare del calcio: equilibrio finanziario e sostenibilità. Sono queste le capacità attraverso le quali il suo Napoli è diventato un esempio. Il modello si regge su delle buone intuizioni di mercato e buona gestione del marketing. Sono i due fattori che ogni anno permettono di aumentare il fatturato del club".
Fa bene a parlare di Napoli come modello da seguire?
"Assolutamente sì. E in effetti in serie A non è nemmeno l'unico esempio".
Il segreto di De Laurentiis per questa gestione così attenta?
"Non ha mai fatto il passo più lungo della gamba. È stato aiutato dal fatto che non è arrivato come appassionato o tifoso. Questo gli ha permesso di mantenere la freddezza dell'imprenditore e rispettare certe regole fondamentali per le aziende tipiche: equilibrio di gestione, costi che non devono superare i ricavi".
Le metteva paletti nella gestione dell'area tecnica?
"Assolutamente no. Mi ha dato piena autonomia: eravamo come due fratelli. Insieme abbiamo lavorato benissimo e infatti i risultati sono arrivati. Io ho improntato la gestione dei costi in maniera perfetta".
Come faceva a trattare i giocatori con la clausola dei diritti di immagine?
"Ammetto che qualche trattativa è saltata per i diritti di immagine ma al 99% riuscivo a farli accettare. D'altra parte tra i procuratori c'era un passaparola importante: sapevano cosa significava arrivare a Napoli e le prospettive che si aprivano per i loro assistiti".
Le è piaciuta la gestione del mercato estivo?
"Non si possono che fare i complimenti al presidente e al club per come hanno ristrutturato la squadra. Certo, l'operazione Osimhen poteva essere gestita prima e meglio, ma ciò nonostante sono sicuro che gli azzurri daranno fastidio all'Inter".
di Napoli Magazine
14/09/2024 - 09:26
NAPOLI - Pierpaolo Marino, ex dirigente di Napoli e Udinese tra le altre, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino:
"Aurelio De Laurentiis è un imprenditore che viene da un'azienda tutt'altro che tipica come il cinema, ma è entrato nel calcio totalmente a digiuno dei concetti più elementari. In quei 5 anni vissuti insieme siamo passati dalla serie C alla serie A e l'ho orientato molto. Diciamo così: sono stato molto generoso. Ho scoperto un uomo arguto e attento. Ha avuto l'intuizione di come poter espandere il calcio ai diritti di ogni genere: dalla tv a quelli di immagine. Ha imparato in fretta il meccanismo basilare del calcio: equilibrio finanziario e sostenibilità. Sono queste le capacità attraverso le quali il suo Napoli è diventato un esempio. Il modello si regge su delle buone intuizioni di mercato e buona gestione del marketing. Sono i due fattori che ogni anno permettono di aumentare il fatturato del club".
Fa bene a parlare di Napoli come modello da seguire?
"Assolutamente sì. E in effetti in serie A non è nemmeno l'unico esempio".
Il segreto di De Laurentiis per questa gestione così attenta?
"Non ha mai fatto il passo più lungo della gamba. È stato aiutato dal fatto che non è arrivato come appassionato o tifoso. Questo gli ha permesso di mantenere la freddezza dell'imprenditore e rispettare certe regole fondamentali per le aziende tipiche: equilibrio di gestione, costi che non devono superare i ricavi".
Le metteva paletti nella gestione dell'area tecnica?
"Assolutamente no. Mi ha dato piena autonomia: eravamo come due fratelli. Insieme abbiamo lavorato benissimo e infatti i risultati sono arrivati. Io ho improntato la gestione dei costi in maniera perfetta".
Come faceva a trattare i giocatori con la clausola dei diritti di immagine?
"Ammetto che qualche trattativa è saltata per i diritti di immagine ma al 99% riuscivo a farli accettare. D'altra parte tra i procuratori c'era un passaparola importante: sapevano cosa significava arrivare a Napoli e le prospettive che si aprivano per i loro assistiti".
Le è piaciuta la gestione del mercato estivo?
"Non si possono che fare i complimenti al presidente e al club per come hanno ristrutturato la squadra. Certo, l'operazione Osimhen poteva essere gestita prima e meglio, ma ciò nonostante sono sicuro che gli azzurri daranno fastidio all'Inter".