NAPOLI - Manca poco al termine della sessione invernale del calciomercato che si concluderà il prossimo 3 febbraio. Il bilancio tecnico dei movimenti in entrata e in uscita è fino a questo momento negativo. Sono entrati Scuffet, Hasa e Billing, sono usciti Caprile, Folorunsho, Kvaratskhelia e Zerbin. La società fino a ora ha incassato molto e ha speso poco o niente. Il tempo, però, è tiranno e come è tradizione consolidata ormai da anni e anni nel frattempo si cincischia a colpi di colloqui, incontri, richieste, veti, risposte e contro offerte. Le indiscrezioni fioccano. Un giorno sta arrivando Garnacho, il giorno dopo è il turno di Dorgu, poi esce fuori Zaccagni e a un certo punto dal carniere dei sogni a occhi aperti viene tirato fuori Chiesa. La realtà, però, è che Conte in certi reparti continua ad avere gli uomini contati (vogliamo parlare della difesa?) e che in altre zone del campo dove fino a qualche tempo fa c’era abbondanza quantitativa e qualitativa, la rosa comincia a dare segni di cedimento. Si può sopportare la partenza di Kvaratskhelia senza reagire? Conte è molto attento nel misurare le parole in questi ultimi giorni, ma non credo proprio che questa lentezza pachidermica della Società nello spendere i soldi che ha incassato gli faccia piacere. Lui è nuovo dell’ambiente, ma noi che ci siamo già passati sappiamo bene come funziona il mercato del Napoli. Calma e gesso. C’è ancora tanto tempo davanti, è inutile affannarsi. Tuttavia la squadra è ancora saldamente in testa alla classifica e potrebbe essere raggiunta soltanto dall’Inter se gli uomini di Inzaghi dovessero vincere la partita che devono recuperare con la Fiorentina, sospesa per il malore che colpì Bove sul terreno di gioco del Franchi e che non si sa ancora neppure quando sarà possibile giocare, visti gli impegni incessanti dei nerazzurri e anche quelli dei viola. Con il Napoli primo in classifica dopo 21 giornate sarebbe un peccato non fare tutto il possibile per arrivare fino in fondo a giocarsi la volata con l’Inter, l’unica squadra che sembra in grado di contendere agi azzurri lo scudetto. Il problema, però, è che la rosa di Inzaghi è al momento molto più competitiva di quella di Conte, sia per numero che per qualità dei calciatori. Al Napoli basterebbe poco per mettersi in pari: trovare un sostituto di Kvaratskelia e completare la difesa che "zoppica" sul fronte seconde linee sin dalla scorsa estate. Basterebbero questi interventi, ammesso che Billing si dimostri un giocatore all’altezza del compito che l’attende (personalmente, non avendolo mai visto giocare, non so esprimermi sulle sue qualità). Ce la faranno i nostri eroi a portare qualcosa a casa entro il 3 febbraio? La speranza è l’ultima a morire, ma se nel frattempo il Napoli perdesse qualche punto per strada i rimpianti per questa inguaribile lentezza da bradipo che caratterizza le mosse sul mercato sarebbero davvero tanti.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
21/01/2025 - 14:02
NAPOLI - Manca poco al termine della sessione invernale del calciomercato che si concluderà il prossimo 3 febbraio. Il bilancio tecnico dei movimenti in entrata e in uscita è fino a questo momento negativo. Sono entrati Scuffet, Hasa e Billing, sono usciti Caprile, Folorunsho, Kvaratskhelia e Zerbin. La società fino a ora ha incassato molto e ha speso poco o niente. Il tempo, però, è tiranno e come è tradizione consolidata ormai da anni e anni nel frattempo si cincischia a colpi di colloqui, incontri, richieste, veti, risposte e contro offerte. Le indiscrezioni fioccano. Un giorno sta arrivando Garnacho, il giorno dopo è il turno di Dorgu, poi esce fuori Zaccagni e a un certo punto dal carniere dei sogni a occhi aperti viene tirato fuori Chiesa. La realtà, però, è che Conte in certi reparti continua ad avere gli uomini contati (vogliamo parlare della difesa?) e che in altre zone del campo dove fino a qualche tempo fa c’era abbondanza quantitativa e qualitativa, la rosa comincia a dare segni di cedimento. Si può sopportare la partenza di Kvaratskhelia senza reagire? Conte è molto attento nel misurare le parole in questi ultimi giorni, ma non credo proprio che questa lentezza pachidermica della Società nello spendere i soldi che ha incassato gli faccia piacere. Lui è nuovo dell’ambiente, ma noi che ci siamo già passati sappiamo bene come funziona il mercato del Napoli. Calma e gesso. C’è ancora tanto tempo davanti, è inutile affannarsi. Tuttavia la squadra è ancora saldamente in testa alla classifica e potrebbe essere raggiunta soltanto dall’Inter se gli uomini di Inzaghi dovessero vincere la partita che devono recuperare con la Fiorentina, sospesa per il malore che colpì Bove sul terreno di gioco del Franchi e che non si sa ancora neppure quando sarà possibile giocare, visti gli impegni incessanti dei nerazzurri e anche quelli dei viola. Con il Napoli primo in classifica dopo 21 giornate sarebbe un peccato non fare tutto il possibile per arrivare fino in fondo a giocarsi la volata con l’Inter, l’unica squadra che sembra in grado di contendere agi azzurri lo scudetto. Il problema, però, è che la rosa di Inzaghi è al momento molto più competitiva di quella di Conte, sia per numero che per qualità dei calciatori. Al Napoli basterebbe poco per mettersi in pari: trovare un sostituto di Kvaratskelia e completare la difesa che "zoppica" sul fronte seconde linee sin dalla scorsa estate. Basterebbero questi interventi, ammesso che Billing si dimostri un giocatore all’altezza del compito che l’attende (personalmente, non avendolo mai visto giocare, non so esprimermi sulle sue qualità). Ce la faranno i nostri eroi a portare qualcosa a casa entro il 3 febbraio? La speranza è l’ultima a morire, ma se nel frattempo il Napoli perdesse qualche punto per strada i rimpianti per questa inguaribile lentezza da bradipo che caratterizza le mosse sul mercato sarebbero davvero tanti.
Mario Zaccaria
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