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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, 47 minuti da assatanati ed altri 50 in relax, tanto basta per 3 punti d'oro e si infiamma il mercato"
22.12.2024 11:00 di Redazione

NAPOLI - Tre punti d'oro al Luigi Ferraris per il Napoli di Antonio Conte, che resta agganciato alla vetta della classifica e regala un Natale col sorriso ai propri sostenitori. O almeno per i primi 47 minuti di gioco. Già perchè nella parte iniziale del match si è visto il fantastico bel gioco, un vero e proprio godimento per i tanto decantati palati fini, dettato dai tagli in velocità di Neres, oltre che dagli inserimenti repentini di McTominay ed Anguissa. Se poi consideriamo la traversa colpita di testa da Lukaku dopo appena 5 minuti il sorriso cresce eccome. Peccato però che l'acuto di Lukaku sia rimasto fermo a quell'occasione, con il belga che piano piano si è dileguato tra le maglie avversarie, e che nel secondo tempo il Napoli abbia quasi dimenticato di scendere in campo, crogiolandosi nel vantaggio raggiunto e senza riuscire a sferrare il colpo del k.o. Così facendo il Genoa ha acquisito un briciolo di coraggio, trovando il gol con Pinamonti,  marcato a distanza siderale da Juan Jesus, dopo la libertà concessa da Anguissa e Lobotka a Vitinha (fino a quel frangente del tutto impalpabile). Conte se n'è accorto in tempo di questa sorta di assuefazione di potenziale vittoria, provando a scuotere gli animi con qualche sostituzione, ma nemmeno gli ingressi di Kvara e Simeone, seppur generosi, hanno destato particolare clamore dalle parti di Leali. Così al di là delle reti di Anguissa e Rrahmani, entrambi di testa, chi merita un encomio speciale è Meret: il tanto bersagliato portiere si è reso protagonista di quattro interventi lucidi, negando in un paio di circostanze anche la gioia del primo sigillo in questo campionato al subentrato Balotelli, oltre che al redivivo Pinamonti. Stavolta l'arbitro La Penna non ha inciso negativamente, pur lasciandomi perplesso per il tempo perso nell'analizzare due gol limpidi, come quelli realizzati dal Napoli, al VAR: un inutile perdita di tempo. Ha fatto bene Conte, nel post gara, a non mostrarsi particolarmente euforico per la vittoria conseguita, perchè in altre circostanze partite gestite in questo modo sarebbero finite certamente con un'amara delusione. C'è da gioire comunque per i tre punti, con la consapevolezza che si può e si deve migliorare. I segnali di ripresa ci sono ed appaiono abbastanza evidenti, ma bisogna essere famelici per oltre 90 minuti e non solo per una parte di gara. Dal mercato mi aspetto interventi mirati: un difensore centrale, un esterno sinistro ed un centrocampista. I nomi li conosciamo tutti: attualmente in pole sembrano esserci Danilo (con Kiwior all'orizzonte), Biraghi e Fazzini. Intanto proseguono le chiacchiere per i rinnovi di Meret e Olivera, con Kvaratskhelia ancora in attesa di un'accelerata. Le prospettive sono incoraggianti, nel frattempo godiamoci un sereno Natale, da trascorrere in serenità con chi ci vuole realmente bene. D'altronde con una vittoria in tasca non può essere altrimenti per chi ha il cuore tinto d'azzurro.

Antonio Petrazzuolo

Napoli Magazine
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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22/12/2024 - 11:00

NAPOLI - Tre punti d'oro al Luigi Ferraris per il Napoli di Antonio Conte, che resta agganciato alla vetta della classifica e regala un Natale col sorriso ai propri sostenitori. O almeno per i primi 47 minuti di gioco. Già perchè nella parte iniziale del match si è visto il fantastico bel gioco, un vero e proprio godimento per i tanto decantati palati fini, dettato dai tagli in velocità di Neres, oltre che dagli inserimenti repentini di McTominay ed Anguissa. Se poi consideriamo la traversa colpita di testa da Lukaku dopo appena 5 minuti il sorriso cresce eccome. Peccato però che l'acuto di Lukaku sia rimasto fermo a quell'occasione, con il belga che piano piano si è dileguato tra le maglie avversarie, e che nel secondo tempo il Napoli abbia quasi dimenticato di scendere in campo, crogiolandosi nel vantaggio raggiunto e senza riuscire a sferrare il colpo del k.o. Così facendo il Genoa ha acquisito un briciolo di coraggio, trovando il gol con Pinamonti,  marcato a distanza siderale da Juan Jesus, dopo la libertà concessa da Anguissa e Lobotka a Vitinha (fino a quel frangente del tutto impalpabile). Conte se n'è accorto in tempo di questa sorta di assuefazione di potenziale vittoria, provando a scuotere gli animi con qualche sostituzione, ma nemmeno gli ingressi di Kvara e Simeone, seppur generosi, hanno destato particolare clamore dalle parti di Leali. Così al di là delle reti di Anguissa e Rrahmani, entrambi di testa, chi merita un encomio speciale è Meret: il tanto bersagliato portiere si è reso protagonista di quattro interventi lucidi, negando in un paio di circostanze anche la gioia del primo sigillo in questo campionato al subentrato Balotelli, oltre che al redivivo Pinamonti. Stavolta l'arbitro La Penna non ha inciso negativamente, pur lasciandomi perplesso per il tempo perso nell'analizzare due gol limpidi, come quelli realizzati dal Napoli, al VAR: un inutile perdita di tempo. Ha fatto bene Conte, nel post gara, a non mostrarsi particolarmente euforico per la vittoria conseguita, perchè in altre circostanze partite gestite in questo modo sarebbero finite certamente con un'amara delusione. C'è da gioire comunque per i tre punti, con la consapevolezza che si può e si deve migliorare. I segnali di ripresa ci sono ed appaiono abbastanza evidenti, ma bisogna essere famelici per oltre 90 minuti e non solo per una parte di gara. Dal mercato mi aspetto interventi mirati: un difensore centrale, un esterno sinistro ed un centrocampista. I nomi li conosciamo tutti: attualmente in pole sembrano esserci Danilo (con Kiwior all'orizzonte), Biraghi e Fazzini. Intanto proseguono le chiacchiere per i rinnovi di Meret e Olivera, con Kvaratskhelia ancora in attesa di un'accelerata. Le prospettive sono incoraggianti, nel frattempo godiamoci un sereno Natale, da trascorrere in serenità con chi ci vuole realmente bene. D'altronde con una vittoria in tasca non può essere altrimenti per chi ha il cuore tinto d'azzurro.

Antonio Petrazzuolo

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