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Attualità , de Magistris: "Sì alla grande Moschea al posto del mercato del pesce"
27.10.2012 13:40 di Redazione Fonte: Pietro Treccagnoli per Il Mattino


NAPOLI - Un forte segnale di accoglienza, com’è nella tradizione millenaria di Napoli, e insieme un progetto di riqualificazione di un’area strategica per la città, tra via Marina, il porto, la Ferrovia e la decadente zona del Carmine: la moschea che si vuole realizzare a piazza Duca degli Abruzzi va in queste due direzioni.



È quanto rivendica il sindaco Luigi de Magistris, dopo l’anticipazione di ieri del «Mattino». Con una nota ha ricordato come, l’altro giorno, in occasione della festa del Sacrificio diverse migliaia di musulmani, che vivono in città, sono stati costretti a pregare in pubbliche piazze.



«Ho mandato loro un messaggio preciso» spiega il sindaco. «L’amministrazione riconosce loro il disagio patito in questi anni e lavora per dare alla comunità islamica un luogo non solo idoneo ma anche gratificante per l’esercizio del culto, come è doveroso in una città democratica che riconosce questo diritto a tutti i suoi abitanti». La scelta del Mercato Ittico, il grande edificio (primo esempio a Napoli del periodo razionalista) completato nel 1935 da Luigi Cosenza, non è stata casuale, ma a lungo meditata. «È stato individuato» aggiunge de Magistris «per diverse ragioni: perché situato in un’area abitata e vissuta da numerosi cittadini musulmani e anche perché, in questo modo, un edificio di importanza storica e architettonica vivrebbe di nuova determinante linfa e partecipazione, trovando così valorizzazione».



Ne dovrebbe trarre beneficio tutta l’area, attualmente molto degradata. Solo di recente è stata smantellata la baraccopoli della Marinella. «La moschea insieme all’adiacente Parco del Popolo potrebbe cambiare in meglio questa intera area, attualmente depressa, del centro di Napoli» precisa l’inquilino di Palazzo San Giacomo. «Per garantire un processo di ampio coinvolgimento delle comunità islamiche, e allo stesso tempo garantire il confronto con la città tutta, è attivo un tavolo presso il Comune che oltre alla partecipazione di diversi assessorati vede coinvolti numerosi docenti universitari e mediatori culturali. Un tavolo che vuole essere aperto al contributo proposto da tutte le soggettività interessate da questo progetto, compreso Giancarlo Cosenza».



Chi non ci sta, più per una questione di metodo che di sostanza, è Gianni Lettieri, capo dell’opposizione di centrodestra nel Consiglio comunale che parla di ennesima operazione di facciata: «Finalmente è chiaro perché de Magistris volesse così pervicacemente sfrattare il mercato ittico dalla storica sede». E chiarisce: «Non sono contro la realizzazione di una grande moschea a Napoli, mi chiedo solo se sia possibile tenere all’oscuro l’assemblea consiliare di una simile decisione. L’edificio progettato dall’architetto Cosenza è più che un semplice luogo di lavoro, fa parte della storia culturale e sociale della città. Può il sindaco decidere in solitudine come destinarlo e solo dopo aver preso accordi con la comunità islamica, a fatto compiuto, comunicarlo alla città? Forse qualche voce critica avrebbe infastidito il manovratore, ma la città avrebbe compreso l’importanza di quanto si stava decidendo». Lettieri giudica negativamente anche lo sfratto degli operatori dal mercato che dovrebbe avvenire questa mattina: «Cinquecento lavoratori rischiano il posto di lavoro, ma de Magistris ha giustificato l’operazione con le esigenze di bilancio. Per rendere funzionale la struttura alle attuali esigenze del mercato occorrerebbero lavori di manutenzione straordinari, fuori dalla disponibilità delle casse comunali.



Lavori quantificati in ottantamila euro, che gli stessi operatori si sono dimostrati disponibili a investire, rendendo risibile la giustificazione del sindaco. Consiglio a De Magistris di andare una mattina a vedere lo spettacolo al mercato ittico, che addirittura potrebbe diventare un’attrazione turistica».



Da parte sua, il neo sovrintendente ai Beni architettonici, Giorgio Cozzolino aspetta di vedere il progetto per poter dare il via libera. Il Mercato Ittico ha più di 70 anni ed è quindi tutelato per legge. «Esiste un vincolo sulla destinazione d’uso» spiega «e un altro sulle eventuali modifiche. Un’opera recente consente una flessibilità maggiore, ma è necessario salvaguardare la natura razionalista dell’edificio». Mentre in Rete i napoletani si spaccano («Pensiamo prima alla nostra gente»; «È una scelta di civiltà e tolleranza») i gruppi cristiani della zona che da anni collaborano con la comunità islamica vedono molto di buon occhio la costruzione. «È un modo per rendere più efficace il dialogo e l’integrazione» commenta Gianfranco Wurzburger, presidente dell’Associazione Gioventù Cattolica.


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Attualità , de Magistris: "Sì alla grande Moschea al posto del mercato del pesce"

di Napoli Magazine

27/10/2024 - 13:40


NAPOLI - Un forte segnale di accoglienza, com’è nella tradizione millenaria di Napoli, e insieme un progetto di riqualificazione di un’area strategica per la città, tra via Marina, il porto, la Ferrovia e la decadente zona del Carmine: la moschea che si vuole realizzare a piazza Duca degli Abruzzi va in queste due direzioni.



È quanto rivendica il sindaco Luigi de Magistris, dopo l’anticipazione di ieri del «Mattino». Con una nota ha ricordato come, l’altro giorno, in occasione della festa del Sacrificio diverse migliaia di musulmani, che vivono in città, sono stati costretti a pregare in pubbliche piazze.



«Ho mandato loro un messaggio preciso» spiega il sindaco. «L’amministrazione riconosce loro il disagio patito in questi anni e lavora per dare alla comunità islamica un luogo non solo idoneo ma anche gratificante per l’esercizio del culto, come è doveroso in una città democratica che riconosce questo diritto a tutti i suoi abitanti». La scelta del Mercato Ittico, il grande edificio (primo esempio a Napoli del periodo razionalista) completato nel 1935 da Luigi Cosenza, non è stata casuale, ma a lungo meditata. «È stato individuato» aggiunge de Magistris «per diverse ragioni: perché situato in un’area abitata e vissuta da numerosi cittadini musulmani e anche perché, in questo modo, un edificio di importanza storica e architettonica vivrebbe di nuova determinante linfa e partecipazione, trovando così valorizzazione».



Ne dovrebbe trarre beneficio tutta l’area, attualmente molto degradata. Solo di recente è stata smantellata la baraccopoli della Marinella. «La moschea insieme all’adiacente Parco del Popolo potrebbe cambiare in meglio questa intera area, attualmente depressa, del centro di Napoli» precisa l’inquilino di Palazzo San Giacomo. «Per garantire un processo di ampio coinvolgimento delle comunità islamiche, e allo stesso tempo garantire il confronto con la città tutta, è attivo un tavolo presso il Comune che oltre alla partecipazione di diversi assessorati vede coinvolti numerosi docenti universitari e mediatori culturali. Un tavolo che vuole essere aperto al contributo proposto da tutte le soggettività interessate da questo progetto, compreso Giancarlo Cosenza».



Chi non ci sta, più per una questione di metodo che di sostanza, è Gianni Lettieri, capo dell’opposizione di centrodestra nel Consiglio comunale che parla di ennesima operazione di facciata: «Finalmente è chiaro perché de Magistris volesse così pervicacemente sfrattare il mercato ittico dalla storica sede». E chiarisce: «Non sono contro la realizzazione di una grande moschea a Napoli, mi chiedo solo se sia possibile tenere all’oscuro l’assemblea consiliare di una simile decisione. L’edificio progettato dall’architetto Cosenza è più che un semplice luogo di lavoro, fa parte della storia culturale e sociale della città. Può il sindaco decidere in solitudine come destinarlo e solo dopo aver preso accordi con la comunità islamica, a fatto compiuto, comunicarlo alla città? Forse qualche voce critica avrebbe infastidito il manovratore, ma la città avrebbe compreso l’importanza di quanto si stava decidendo». Lettieri giudica negativamente anche lo sfratto degli operatori dal mercato che dovrebbe avvenire questa mattina: «Cinquecento lavoratori rischiano il posto di lavoro, ma de Magistris ha giustificato l’operazione con le esigenze di bilancio. Per rendere funzionale la struttura alle attuali esigenze del mercato occorrerebbero lavori di manutenzione straordinari, fuori dalla disponibilità delle casse comunali.



Lavori quantificati in ottantamila euro, che gli stessi operatori si sono dimostrati disponibili a investire, rendendo risibile la giustificazione del sindaco. Consiglio a De Magistris di andare una mattina a vedere lo spettacolo al mercato ittico, che addirittura potrebbe diventare un’attrazione turistica».



Da parte sua, il neo sovrintendente ai Beni architettonici, Giorgio Cozzolino aspetta di vedere il progetto per poter dare il via libera. Il Mercato Ittico ha più di 70 anni ed è quindi tutelato per legge. «Esiste un vincolo sulla destinazione d’uso» spiega «e un altro sulle eventuali modifiche. Un’opera recente consente una flessibilità maggiore, ma è necessario salvaguardare la natura razionalista dell’edificio». Mentre in Rete i napoletani si spaccano («Pensiamo prima alla nostra gente»; «È una scelta di civiltà e tolleranza») i gruppi cristiani della zona che da anni collaborano con la comunità islamica vedono molto di buon occhio la costruzione. «È un modo per rendere più efficace il dialogo e l’integrazione» commenta Gianfranco Wurzburger, presidente dell’Associazione Gioventù Cattolica.


Fonte: Pietro Treccagnoli per Il Mattino