Calcio
IL PARERE - Chiariello: "Napoli? Per me il mercato si concluderà con Danilo, Fazzini e Scuffet"
07.01.2025 14:59 di Redazione

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno: "Approfitto del fatto che c’è ancora molto tempo per parlare degli sviluppi di mercato che secondo me si concluderà con Danilo, Fazzini e Scuffet e per introdurre Napoli-Verona. Voglio chiarire il mio punto di vista sul bel gioco, sul modernismo e sul risultatismo. Vincere è l'unica cosa che conta? Si, ma solo per determinati club. Quelli che hanno nella mission aziendale la vittoria, anche se si possono infrangere le regole per vincere nonostante non dovrebbe accadere. Missioni di capitali che non avrebbero potuto apportare i club. Giocare a carte truccate non è accettabile. Il doping amministrativo è peggiore di quello degli atleti, è un sistema di gestione che aggira i furbi. Evitiamo di parlare di vincere a tutti i costi poiché è fuorviante. Vincere a tutti i costi è fisiologico di club che sono storicamente vincitori come il Manchester United o che lo sono diventati come il Manchester City. La Juventus ha perso un po’ di DNA, ma nella storia i bianconeri devono vincere altrimenti hanno fallito, così come il Real Madrid, Il Barcellona, l’Ajax, il Bayern Monaco, Benfica e il Porto. Per questi club vincere è un obbligo, dipende proprio dal Dna dei tifosi. Sono club che se arrivano secondi hanno fallito. Per gli altri la vittoria non è l'unica cosa che conta, è un obiettivo. Il Napoli rientra in questa fascia. Abbiamo una storia povera. Siamo una squadra di una città importante, che ha una storia decorata con un po’ di trofei e che ha avuto il più grande giocatore di tutti i tempi. Dobbiamo ragionare caso per caso, non c’è una legge assoluta. Vincere non è solo alzare trofei. La vittoria è fare bene, raggiungere gli obiettivi che ognuno può permettersi. Si gioca per vincere, ma lo scudetto lo vince uno solo. Guardate la Supercoppa, al di là della Lazio, La Roma ne ha vinte due, il Napoli una. Dopo di che, l’hanno vinta quasi sempre Milan, Inter e Juventus. Questa è storia, il calcio è uno sport agonistico predisposto alla vittoria. Come? Ci sono tanti modi. Evoluzione del calcio? La tecnica calcistica è sempre la stessa, non è cambiata. I sette principi del calcio sono sempre gli stessi, la tecnica si allena alla stessa maniera, anzi si è persa. Sul piano tecnico si sono persi molti gesti soprattutto dei difensori. Si è guadagnato molto nella preparazione fisica, alimentare e tattica, sarebbe stupido non accettare la modernità, ma non esageriamo. Il possesso palla è una cosa importante se è finalizzato a offendere, altrimenti è un gioco difensivo. A me piace il calcio propositivo. Il mio idolo rimarrà Jurgen Klopp. Se partiamo da lui, allora possiamo essere d’accordo".

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IL PARERE - Chiariello: "Napoli? Per me il mercato si concluderà con Danilo, Fazzini e Scuffet"

di Napoli Magazine

07/01/2025 - 14:59

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno: "Approfitto del fatto che c’è ancora molto tempo per parlare degli sviluppi di mercato che secondo me si concluderà con Danilo, Fazzini e Scuffet e per introdurre Napoli-Verona. Voglio chiarire il mio punto di vista sul bel gioco, sul modernismo e sul risultatismo. Vincere è l'unica cosa che conta? Si, ma solo per determinati club. Quelli che hanno nella mission aziendale la vittoria, anche se si possono infrangere le regole per vincere nonostante non dovrebbe accadere. Missioni di capitali che non avrebbero potuto apportare i club. Giocare a carte truccate non è accettabile. Il doping amministrativo è peggiore di quello degli atleti, è un sistema di gestione che aggira i furbi. Evitiamo di parlare di vincere a tutti i costi poiché è fuorviante. Vincere a tutti i costi è fisiologico di club che sono storicamente vincitori come il Manchester United o che lo sono diventati come il Manchester City. La Juventus ha perso un po’ di DNA, ma nella storia i bianconeri devono vincere altrimenti hanno fallito, così come il Real Madrid, Il Barcellona, l’Ajax, il Bayern Monaco, Benfica e il Porto. Per questi club vincere è un obbligo, dipende proprio dal Dna dei tifosi. Sono club che se arrivano secondi hanno fallito. Per gli altri la vittoria non è l'unica cosa che conta, è un obiettivo. Il Napoli rientra in questa fascia. Abbiamo una storia povera. Siamo una squadra di una città importante, che ha una storia decorata con un po’ di trofei e che ha avuto il più grande giocatore di tutti i tempi. Dobbiamo ragionare caso per caso, non c’è una legge assoluta. Vincere non è solo alzare trofei. La vittoria è fare bene, raggiungere gli obiettivi che ognuno può permettersi. Si gioca per vincere, ma lo scudetto lo vince uno solo. Guardate la Supercoppa, al di là della Lazio, La Roma ne ha vinte due, il Napoli una. Dopo di che, l’hanno vinta quasi sempre Milan, Inter e Juventus. Questa è storia, il calcio è uno sport agonistico predisposto alla vittoria. Come? Ci sono tanti modi. Evoluzione del calcio? La tecnica calcistica è sempre la stessa, non è cambiata. I sette principi del calcio sono sempre gli stessi, la tecnica si allena alla stessa maniera, anzi si è persa. Sul piano tecnico si sono persi molti gesti soprattutto dei difensori. Si è guadagnato molto nella preparazione fisica, alimentare e tattica, sarebbe stupido non accettare la modernità, ma non esageriamo. Il possesso palla è una cosa importante se è finalizzato a offendere, altrimenti è un gioco difensivo. A me piace il calcio propositivo. Il mio idolo rimarrà Jurgen Klopp. Se partiamo da lui, allora possiamo essere d’accordo".