ROMA - Calciomercato e liste Uefa, il doppio intreccio che detta le strategie alle big impegnate in Europa, vincolandone le scelte. La Juve in Champions, Roma, Inter, Napoli, Fiorentina e Toro in Europa League: a gennaio potranno al massimo inserire tre dei nuovi acquisti nella rosa dei giocatori utilizzabili in coppa, con alcuni paletti rigidi nel caso di calciatori che nella prima parte della stagione sono stati già schierati dal precedente club in Champion o in Europa League.
LA REGOLA GENERALE - Intanto, riepiloghiamo il meccanismo alla base della lista Uefa (che peraltro la Figc vorrebbe introdurre nel nostro campionato): a parte un numero illimitato di giovani del vivaio nati dopo il 1993 (da almeno due anni nel club) che vanno a formare la lista B, è possibile inserire nella lista A, quella principale, 25 giocatori, di cui almeno 2 portieri. In questo gruppo devono rientrare almeno 8 giocatori di formazione del vivaio nazionale (“locally trained player”), cioè ragazzi che tra i 15 e 21 anni d’età abbiano giocato per tre stagioni (o 36 mesi) per l’attuale club (i “club-trained player”) o per società della stessa federazione (gli “association-trained player”). Devono essere otto in tutto, ma massimo quattro possono provenire da altri vivai italiani.
LE SOSTITUZIONI - Dopo il mercato di gennaio, sarà possibile variare la lista A in vista degli ottavi di Champions e dei sedicesimi di Europa League. Non liberamente, però: al massimo 3 nuovi nomi a fronte, ovviamente, di altrettante uscite dalla rosa europea. La scadenza per la presentazione delle nuove liste Uefa è fissata alla mezzanotte italiana del 3 febbraio: il mercato chiuderà alle 23 del giorno prima.
CHI HA GIA’ GIOCATO - Tre nomi nuovi, appunto. Con ulteriori limitazioni per quei calciatori che nella prima parte della stagione abbiano già disputato gare di coppa con il precedente club. Il principio generale è quello di non far disputare gare in Europa con maglie diverse, con alcune deroghe, e di non giocare la stessa coppa con due squadre. Uno dei tre nuovi innesti di gennaio, già sceso in campo nella fase a gironi di Champions o di Europa League, può essere inserito nei 25 a patto che: a) non sia la stessa competizione; b) non abbia giocato per un altro club che sia ancora nella stessa competizione (per esempio, un club retrocesso dalla Champions all’Europa League). Uno, due o tre nuovi innesti di gennaio possono invece essere inseriti se sono scesi in campo nei preliminari o nei play off di Champions ed Europa League ma non nella fase a gironi.
LA SITUAZIONE DELLE ITALIANE - Tra affari già conclusi e trattative ancora in piedi, vediamo la situazione delle italiane impegnate nelle coppe.
JUVENTUS (CHAMPIONS) - La trattativa più importante è quella per Sneijder: l’olandese ha giocato tutte le gare della fase a gironi con il Galatasaray e dunque, se firmasse per i bianconeri, non potrebbe essere impiegato dagli ottavi con il Borussia Dortmund in poi.
INTER (EUROPA LEAGUE) - E’ quella che si è mossa di più, con gli acquisti di Podolski e Shaqiri. Dei due, solo uno potrà sfruttare il jolly e disputare anche l’Europa League: Podolski ha giocato 5 partite (con 3 gol all’attivo) con l’Arsenal, Shaqiri ne ha giocate 4 (1 gol) con il Bayern Monaco. Sono utilizzabili in alternativa, sfruttando il jolly previsto al punto 18.19 del regolamento Uefa, perché Arsenal e Bayern sono entrambe qualificate agli ottavi di Champions. Se, per esempio, i Gunners fossero stati retrocessi in Europa League, Podolski sarebbe stato definitivamente tagliato fuori.
NAPOLI (EUROPA LEAGUE) - Gabbiadini che arriva dalla Samp non pone alcun problema, peraltro si tratterebbe per lui del debutto assoluto in Europa. L’ex doriamo ha i requisiti per essere inserito nella lista A come calciatore di formazione italiana. Niente da fare per Strinic: ha già giocato in Europa League con il Dnipro (era nel girone dell’Inter).
ROMA, FIORENTINA E TORO (EUROPA LEAGUE) - Aspettando che il mercato della Roma entri nel vivo, la Fiorentina sa già di non avere problemi con Diamanti, rientrato dalla Cina. Attenzione al caso Neto: toglierlo dalla lista Uefa, come di fatto accadrà, significha “bruciare” una delle 3 sostituzioni per il portiere. Quanto al Toro, nessun problema per inserire Maxi Lopez in lista (trattativa da perfezionare). Ventura, invece, non avrebbe potuto avere a disposizione Osvaldo, già in campo nella stessa coppa con l’Inter, se l’ipotesi si fosse tramutata in trattativa concreta.
di Napoli Magazine
11/01/2015 - 13:19
ROMA - Calciomercato e liste Uefa, il doppio intreccio che detta le strategie alle big impegnate in Europa, vincolandone le scelte. La Juve in Champions, Roma, Inter, Napoli, Fiorentina e Toro in Europa League: a gennaio potranno al massimo inserire tre dei nuovi acquisti nella rosa dei giocatori utilizzabili in coppa, con alcuni paletti rigidi nel caso di calciatori che nella prima parte della stagione sono stati già schierati dal precedente club in Champion o in Europa League.
LA REGOLA GENERALE - Intanto, riepiloghiamo il meccanismo alla base della lista Uefa (che peraltro la Figc vorrebbe introdurre nel nostro campionato): a parte un numero illimitato di giovani del vivaio nati dopo il 1993 (da almeno due anni nel club) che vanno a formare la lista B, è possibile inserire nella lista A, quella principale, 25 giocatori, di cui almeno 2 portieri. In questo gruppo devono rientrare almeno 8 giocatori di formazione del vivaio nazionale (“locally trained player”), cioè ragazzi che tra i 15 e 21 anni d’età abbiano giocato per tre stagioni (o 36 mesi) per l’attuale club (i “club-trained player”) o per società della stessa federazione (gli “association-trained player”). Devono essere otto in tutto, ma massimo quattro possono provenire da altri vivai italiani.
LE SOSTITUZIONI - Dopo il mercato di gennaio, sarà possibile variare la lista A in vista degli ottavi di Champions e dei sedicesimi di Europa League. Non liberamente, però: al massimo 3 nuovi nomi a fronte, ovviamente, di altrettante uscite dalla rosa europea. La scadenza per la presentazione delle nuove liste Uefa è fissata alla mezzanotte italiana del 3 febbraio: il mercato chiuderà alle 23 del giorno prima.
CHI HA GIA’ GIOCATO - Tre nomi nuovi, appunto. Con ulteriori limitazioni per quei calciatori che nella prima parte della stagione abbiano già disputato gare di coppa con il precedente club. Il principio generale è quello di non far disputare gare in Europa con maglie diverse, con alcune deroghe, e di non giocare la stessa coppa con due squadre. Uno dei tre nuovi innesti di gennaio, già sceso in campo nella fase a gironi di Champions o di Europa League, può essere inserito nei 25 a patto che: a) non sia la stessa competizione; b) non abbia giocato per un altro club che sia ancora nella stessa competizione (per esempio, un club retrocesso dalla Champions all’Europa League). Uno, due o tre nuovi innesti di gennaio possono invece essere inseriti se sono scesi in campo nei preliminari o nei play off di Champions ed Europa League ma non nella fase a gironi.
LA SITUAZIONE DELLE ITALIANE - Tra affari già conclusi e trattative ancora in piedi, vediamo la situazione delle italiane impegnate nelle coppe.
JUVENTUS (CHAMPIONS) - La trattativa più importante è quella per Sneijder: l’olandese ha giocato tutte le gare della fase a gironi con il Galatasaray e dunque, se firmasse per i bianconeri, non potrebbe essere impiegato dagli ottavi con il Borussia Dortmund in poi.
INTER (EUROPA LEAGUE) - E’ quella che si è mossa di più, con gli acquisti di Podolski e Shaqiri. Dei due, solo uno potrà sfruttare il jolly e disputare anche l’Europa League: Podolski ha giocato 5 partite (con 3 gol all’attivo) con l’Arsenal, Shaqiri ne ha giocate 4 (1 gol) con il Bayern Monaco. Sono utilizzabili in alternativa, sfruttando il jolly previsto al punto 18.19 del regolamento Uefa, perché Arsenal e Bayern sono entrambe qualificate agli ottavi di Champions. Se, per esempio, i Gunners fossero stati retrocessi in Europa League, Podolski sarebbe stato definitivamente tagliato fuori.
NAPOLI (EUROPA LEAGUE) - Gabbiadini che arriva dalla Samp non pone alcun problema, peraltro si tratterebbe per lui del debutto assoluto in Europa. L’ex doriamo ha i requisiti per essere inserito nella lista A come calciatore di formazione italiana. Niente da fare per Strinic: ha già giocato in Europa League con il Dnipro (era nel girone dell’Inter).
ROMA, FIORENTINA E TORO (EUROPA LEAGUE) - Aspettando che il mercato della Roma entri nel vivo, la Fiorentina sa già di non avere problemi con Diamanti, rientrato dalla Cina. Attenzione al caso Neto: toglierlo dalla lista Uefa, come di fatto accadrà, significha “bruciare” una delle 3 sostituzioni per il portiere. Quanto al Toro, nessun problema per inserire Maxi Lopez in lista (trattativa da perfezionare). Ventura, invece, non avrebbe potuto avere a disposizione Osvaldo, già in campo nella stessa coppa con l’Inter, se l’ipotesi si fosse tramutata in trattativa concreta.