Professor Benitez, chi gioca? "Rafael e altri dieci". Nel Napoli si registra la stessa risposta della vigilia messicana di Argentina-Germania. Carlos Maria Bilardo, allenatore Campione del Mondo solo 24 ore dopo, nascose le sue scelte. "Maradona di sicuro, poi gli altri": perchè Benitez ricorre a questa trovata scenica? Ha buoni motivi per imitare il dottor Bilardo, geniale allenatore, medico volontario in un istituto oncologico di Buenos Aires, una gran persona. Sa bene che il suo Napoli senza alcuni errori della difesa e i 15 gol subiti, spesso da attribuire al portiere, sarebbe accanto alla Roma o almeno nei dintorni del secondo posto. Nel soccorso a Rafael, si intravedono altri tre retropensieri. Benitez sa che molti si aspettavano l’esclusione del mistico portiere brasiliano, e spazza via i dubbi. Mette a tacere Andujar, di cui molti descrivono un insidioso caratterino nello spogliatoio. Dà infine morale a Rafael. Segnandosi stavolta anche lui la croce, Benitez lo manda in campo.
Giusto così, perché questa diventa più che mai la partita di Rafael, oltre che di Koulibaly e Hamsik. Lo Sparta Praga, secondo nel suo campionato, la Synot Liga, ha un modulo di gioco ed un bomber temibili. L’assetto che lo rende imbattuto in casa, è un vago 4-5-1, rielaborato da Vitezslav Lavicka, cinquantenne allenatore ceco con una esperienza In Australia, alla guida del Sidney. Il 4-5-1 diventa agilmente 4-3-3 quando si alzano gli esterni di centrocampo. Ricorda un po’ il Cagliari. Bisogna quindi fare molta attenzione proprio sulle corsie esterne: dal centro è frequente il passaggio del distributore ad uno dei due mediani laterali, che scattano insieme. Uno con palla, l’altro senza. Lo scopo del contro-lato, ben riuscito domenica scorsa al Cagliari, è tenere larga la difesa del Napoli, creare spazi per David Lafata, punta centrale, capitano e cannoniere con 24 gol in 26 partite ufficiali. Può essere una idea Britos, difensore di sinistra e discreto marcatore, con Ghoulam esterno alto. Per Koulibaly è quindi la serata per cancellare l’ultima grossolana prova da finto regista.
Ma questa è anche la partita di Hamsik. Al di là delle suggestioni ambientali, al capitano slovacco in terra ceca il Napoli chiede una prova di continuità, con posizione arretrata di venti metri. Da centrocampista puro come nella sua nazionale: in quella fascia orizzontale lo Sparta ne schiera cinque. Se il pareggio vale la qualificazione e la vittoria la certezza del primo posto nel girone, il Napoli davanti a Rafael schieri chi vuole. Ma sia chiaro: alla fine, niente alibi.
A margine della gara di Europa League i giornali riferiscono voci di mercato. Gabbiadini può essere una buona scelta. Segna abbastanza, è mobile, ma meno tecnico e creativo di Insigne. Il dubbio non è sulle qualità di Gabbiadini. Ma sulla prontezza dello staff a prenderlo. Per il portiere, Praga dirà qualcosa di importante. Credibili le voci su Marchetti, che sta scomodo a Roma nella Lazio. Ma aspettiamo la partita. Dovere di tutti spegnere radio-mercato.
di Napoli Magazine
27/11/2014 - 12:56
Professor Benitez, chi gioca? "Rafael e altri dieci". Nel Napoli si registra la stessa risposta della vigilia messicana di Argentina-Germania. Carlos Maria Bilardo, allenatore Campione del Mondo solo 24 ore dopo, nascose le sue scelte. "Maradona di sicuro, poi gli altri": perchè Benitez ricorre a questa trovata scenica? Ha buoni motivi per imitare il dottor Bilardo, geniale allenatore, medico volontario in un istituto oncologico di Buenos Aires, una gran persona. Sa bene che il suo Napoli senza alcuni errori della difesa e i 15 gol subiti, spesso da attribuire al portiere, sarebbe accanto alla Roma o almeno nei dintorni del secondo posto. Nel soccorso a Rafael, si intravedono altri tre retropensieri. Benitez sa che molti si aspettavano l’esclusione del mistico portiere brasiliano, e spazza via i dubbi. Mette a tacere Andujar, di cui molti descrivono un insidioso caratterino nello spogliatoio. Dà infine morale a Rafael. Segnandosi stavolta anche lui la croce, Benitez lo manda in campo.
Giusto così, perché questa diventa più che mai la partita di Rafael, oltre che di Koulibaly e Hamsik. Lo Sparta Praga, secondo nel suo campionato, la Synot Liga, ha un modulo di gioco ed un bomber temibili. L’assetto che lo rende imbattuto in casa, è un vago 4-5-1, rielaborato da Vitezslav Lavicka, cinquantenne allenatore ceco con una esperienza In Australia, alla guida del Sidney. Il 4-5-1 diventa agilmente 4-3-3 quando si alzano gli esterni di centrocampo. Ricorda un po’ il Cagliari. Bisogna quindi fare molta attenzione proprio sulle corsie esterne: dal centro è frequente il passaggio del distributore ad uno dei due mediani laterali, che scattano insieme. Uno con palla, l’altro senza. Lo scopo del contro-lato, ben riuscito domenica scorsa al Cagliari, è tenere larga la difesa del Napoli, creare spazi per David Lafata, punta centrale, capitano e cannoniere con 24 gol in 26 partite ufficiali. Può essere una idea Britos, difensore di sinistra e discreto marcatore, con Ghoulam esterno alto. Per Koulibaly è quindi la serata per cancellare l’ultima grossolana prova da finto regista.
Ma questa è anche la partita di Hamsik. Al di là delle suggestioni ambientali, al capitano slovacco in terra ceca il Napoli chiede una prova di continuità, con posizione arretrata di venti metri. Da centrocampista puro come nella sua nazionale: in quella fascia orizzontale lo Sparta ne schiera cinque. Se il pareggio vale la qualificazione e la vittoria la certezza del primo posto nel girone, il Napoli davanti a Rafael schieri chi vuole. Ma sia chiaro: alla fine, niente alibi.
A margine della gara di Europa League i giornali riferiscono voci di mercato. Gabbiadini può essere una buona scelta. Segna abbastanza, è mobile, ma meno tecnico e creativo di Insigne. Il dubbio non è sulle qualità di Gabbiadini. Ma sulla prontezza dello staff a prenderlo. Per il portiere, Praga dirà qualcosa di importante. Credibili le voci su Marchetti, che sta scomodo a Roma nella Lazio. Ma aspettiamo la partita. Dovere di tutti spegnere radio-mercato.