NAPOLI - Fra 20 giorni il Napoli si radunerà a Dimaro e ad oggi non c'è uno straccio di notizia rassicurante sulla campagna di compravendita. L'unico annuncio vero è l'ingaggio di Koulibaly, di cui si è potuto apprezzare fino ad ora soltanto il fisico prestante. Per il resto si va a fiducia, perché ben pochi sono coloro i quali lo hanno visto in azione. Tuttavia l'imprimatur di Rafa Benitez sull'operazione lascia ben sperare. Per il resto stiamo solo alle chiacchiere. Lo stesso Benitez sabato scorso ha rassicurato l'ambiente napoletano con un intervento sul proprio sito nel quale ha spiegato tra l'altro: ''Manca poco all'inizio anche se non abbiamo mai smesso, nemmeno un solo giorno, di lavorare, affinare, migliorare...". Che significa? Benitez in sostanza fa sapere che lo staff preposto alla campagna acquisti, vale a dire Bigon, Micheli e Zunino (oltre allo stesso tecnico madrileno), sta lavorando e che qualcosa bolle in pentola. Meno male. Noi dovremmo essere sereni perché ci fidiamo della società e dell'allenatore, ma non si può negare che a 20 giorni dall'inizio dei lavori qualche preoccupazione cominci ad emergere. Innanzitutto Higuain. E' possibile che per sapere come andrà a finire la storia di questo benedetto Pipita bisognerà aspettare la fine del Mondiale? Eppure è così, non c'è verso di potersi mettere l'animo in pace un po' prima. E se davvero, alla fine, dovesse andar via? Dove potrebbe trovare il Napoli un sostituto all'altezza, con un mercato così asfittico e bloccato sui top player? Ma i nodi irrisolti non finiscono qui. Parliamo del centrocampo. Si dice che la società (e l'allenatore) intenderebbe lasciar partire Behrami e Dzemaili. Servono due sostituti, ovviamente. Fino ad ora abbiamo sentito solo parole. Gonalons? Non ne possiamo più. Rimanesse in Francia, se lo tenga stretto questo Aulas che forse crede di aver trovato in un (probabilmente) discreto calciatore, che non è stato neppure convocato in Nazionale, una specie di Re Mida che fa diventare oro (da infilarsi alla svelta nella sua capace tasca) ogni contratto che tocca? Ma davvero crede questo furbo presidente del Lione che De Laurentiis abbia l'anello al naso? Ma quanto vale questo benedetto ragazzo che sarà sicuramente bravo ma che a me, francamente, è sembrato un po' troppo lento, soprattutto se si considera che dovrebbe essere inserito in un reparto in cui sia Inler che Jorginho non sono certamente centometristi? E' inutile che stia qui a ripetere la litania di altri nomi che spuntano come i funghi in questi giorni sui mezzi di informazione. Sottolineo soltanto che tra tutti quelli che ho sentito non mi pare ci sia nessuno che, paragonato a Behrami e Dzemaili, faccia lievitare il livello della squadra in maniera decisiva. Veniamo all' attacco. In queste ultime ore sembra essere al centro dell'attenzione questo tale Michu dello Swansea che dovrebbe fare da secondo ad Higuain, ammesso che il Pipita rimanga. Il prezzo del cartellino sarebbe di 6,5 milioni di euro. Sento trillare tutti i campanelli d'allarme. Ma siamo sicuri che, Michu per Michu, non valga la pena tenersi il panterone Zapata o, eventualmente, pensare ad una soluzione italiana, andando a prendere un esperto e navigato bucaniere come il nostro amatissimo Gilardino? Resta da considerare la difesa. Basta Koulibaly? Il suo ingaggio dovrebbe coprire la partenza di Britos destinato, dicono, a cambiare aria. Ma non servono rinforzi adeguati tra i titolari, visto che Fernandez ed Albiol hanno comunque mostrato lacune che in alcuni casi si sono tramutate in voragini che hanno avuto ripercussioni letali? Insomma i motivi per essere preoccupati ci sono e sono anche tanti. Poi ci si mette anche questo benedetto Mondiale che ha costretto il mercato praticamente a fermarsi. Il problema è che il Napoli ha fretta, non può perdere tempo. Il 19/20 ed il 26/27 agosto gli azzurri si giocano tutto, ma proprio tutto, nel preliminare di Champions. E per quella settimana si dovrà essere pronti e preparati alla battaglia. Perciò mi viene da dire: speriamo bene.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
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di Napoli Magazine
24/06/2014 - 20:21
NAPOLI - Fra 20 giorni il Napoli si radunerà a Dimaro e ad oggi non c'è uno straccio di notizia rassicurante sulla campagna di compravendita. L'unico annuncio vero è l'ingaggio di Koulibaly, di cui si è potuto apprezzare fino ad ora soltanto il fisico prestante. Per il resto si va a fiducia, perché ben pochi sono coloro i quali lo hanno visto in azione. Tuttavia l'imprimatur di Rafa Benitez sull'operazione lascia ben sperare. Per il resto stiamo solo alle chiacchiere. Lo stesso Benitez sabato scorso ha rassicurato l'ambiente napoletano con un intervento sul proprio sito nel quale ha spiegato tra l'altro: ''Manca poco all'inizio anche se non abbiamo mai smesso, nemmeno un solo giorno, di lavorare, affinare, migliorare...". Che significa? Benitez in sostanza fa sapere che lo staff preposto alla campagna acquisti, vale a dire Bigon, Micheli e Zunino (oltre allo stesso tecnico madrileno), sta lavorando e che qualcosa bolle in pentola. Meno male. Noi dovremmo essere sereni perché ci fidiamo della società e dell'allenatore, ma non si può negare che a 20 giorni dall'inizio dei lavori qualche preoccupazione cominci ad emergere. Innanzitutto Higuain. E' possibile che per sapere come andrà a finire la storia di questo benedetto Pipita bisognerà aspettare la fine del Mondiale? Eppure è così, non c'è verso di potersi mettere l'animo in pace un po' prima. E se davvero, alla fine, dovesse andar via? Dove potrebbe trovare il Napoli un sostituto all'altezza, con un mercato così asfittico e bloccato sui top player? Ma i nodi irrisolti non finiscono qui. Parliamo del centrocampo. Si dice che la società (e l'allenatore) intenderebbe lasciar partire Behrami e Dzemaili. Servono due sostituti, ovviamente. Fino ad ora abbiamo sentito solo parole. Gonalons? Non ne possiamo più. Rimanesse in Francia, se lo tenga stretto questo Aulas che forse crede di aver trovato in un (probabilmente) discreto calciatore, che non è stato neppure convocato in Nazionale, una specie di Re Mida che fa diventare oro (da infilarsi alla svelta nella sua capace tasca) ogni contratto che tocca? Ma davvero crede questo furbo presidente del Lione che De Laurentiis abbia l'anello al naso? Ma quanto vale questo benedetto ragazzo che sarà sicuramente bravo ma che a me, francamente, è sembrato un po' troppo lento, soprattutto se si considera che dovrebbe essere inserito in un reparto in cui sia Inler che Jorginho non sono certamente centometristi? E' inutile che stia qui a ripetere la litania di altri nomi che spuntano come i funghi in questi giorni sui mezzi di informazione. Sottolineo soltanto che tra tutti quelli che ho sentito non mi pare ci sia nessuno che, paragonato a Behrami e Dzemaili, faccia lievitare il livello della squadra in maniera decisiva. Veniamo all' attacco. In queste ultime ore sembra essere al centro dell'attenzione questo tale Michu dello Swansea che dovrebbe fare da secondo ad Higuain, ammesso che il Pipita rimanga. Il prezzo del cartellino sarebbe di 6,5 milioni di euro. Sento trillare tutti i campanelli d'allarme. Ma siamo sicuri che, Michu per Michu, non valga la pena tenersi il panterone Zapata o, eventualmente, pensare ad una soluzione italiana, andando a prendere un esperto e navigato bucaniere come il nostro amatissimo Gilardino? Resta da considerare la difesa. Basta Koulibaly? Il suo ingaggio dovrebbe coprire la partenza di Britos destinato, dicono, a cambiare aria. Ma non servono rinforzi adeguati tra i titolari, visto che Fernandez ed Albiol hanno comunque mostrato lacune che in alcuni casi si sono tramutate in voragini che hanno avuto ripercussioni letali? Insomma i motivi per essere preoccupati ci sono e sono anche tanti. Poi ci si mette anche questo benedetto Mondiale che ha costretto il mercato praticamente a fermarsi. Il problema è che il Napoli ha fretta, non può perdere tempo. Il 19/20 ed il 26/27 agosto gli azzurri si giocano tutto, ma proprio tutto, nel preliminare di Champions. E per quella settimana si dovrà essere pronti e preparati alla battaglia. Perciò mi viene da dire: speriamo bene.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
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