Mister Z
MISTER Z - Mercato, mi arrendo
28.01.2014 19:49 di Redazione

NAPOLI - Mi arrendo. Alzo bandiera bianca. Prometto che da ora in poi, fino al 31 gennaio, giorno della chiusura del calciomercato, non parteciperò più come spettatore interessato al valzer dei nomi, alla giostra continua di volti e di curriculum più o meno mirabolanti che ormai da mesi fa girare la testa a tutti. Mi riferisco, ovviamente, al possibile (?) arrivo di rinforzi a Napoli. L’ avvicinarsi della scadenza e i disagi manifestati dalla squadra nelle ultime uscite hanno ancora di più scatenato la ridda di voci, di indiscrezioni, di soffiate. Se facessi l’elenco di tutti i nomi dei calciatori che sono stati accostati al Napoli negli ultimi due mesi, non mi basterebbe questo computer sul quale sto scrivendo, ne dovrei acquistare un altro. Nelle ultime ore, poi, sto leggendo e ascoltando di tutto. Se fossero vere le indiscrezioni che vengono rilanciate a raffica su questo o quel calciatore più o meno conosciuto che viene accostato al Napoli, Bigon non avrebbe neppure il tempo di farsi la barba ed è forse per questo che se l’è fatta crescere. Nella realtà, invece, il Napoli ha ingaggiato solo Jorginho e a poche ore dalla conclusione del mercato non ha ancora adeguatamente rinforzato neppure la difesa, vale a dire il reparto che necessita più di ogni altro di essere puntellato. E allora aspetto, con atteggiamento gandhiano, che tutto (o niente) sia compiuto. E’ inutile continuare ad attendere con trepidazione, attaccato al pc, sintonizzato sui siti, sui canali televisivi specializzati, scrutando il cielo nella speranza di scorgervi presagi favorevoli. Il mio mouse ha chiesto pietà per lui. Nell’ultimo mese gli ho dovuto cambiare tre volte la batteria. Negli ultimi giorni, poi, questa attesa spasmodica si è fatta talmente incalzante da diventare una mania, una fisima, una paturnia, un’ubbia, direi quasi un’ossessione. Durante la giornata mi capita spesso di pensare, quando sento il rombo del motore di un aereo che atterra a Capodichino: “Chissà se su questo volo è imbarcato Capoue, oppure Ralf. E se ci fosse dentro Criscito, che finalmente torna a casa?”. Ma si può vivere così? Questa attesa da mercato mi ha ridotto in condizioni pietose. Per questo dico basta, devo pensare alla salute e quello che sarà, sarà. Anche perché, a voler guardare in faccia la realtà, con i tempi biblici che impiega la società per chiudere un contratto, che cosa potrebbe mai accadere di tanto rivoluzionario e sconvolgente in questi pochi giorni che rimangono? Ciò che so, al momento, è che il Napoli è complessivamente inferiore, riguardo alla rosa di cui dispone, a Juventus e Roma. E inoltre il modulo utilizzato da Benitez (mi riferisco all’uso delle quattro punte) si rivela ormai troppo spesso inadeguato, soprattutto ora che, con il trascorrere delle giornate, le avversarie e gli altri allenatori hanno preso le misure agli azzurri. Se le cose non dovessero cambiare ed il Napoli, come è realisticamente possibile, dovesse più o meno rimanere quello che è al momento, la squadra potrà sicuramente lottare con la Fiorentina per la terza posizione, che offre la possibilità di qualificarsi per la Champions League, ma solo passando attraverso la scomoda tagliola del turno preliminare di metà agosto. La rincorsa alla Roma per il secondo posto, che Benitez ha ufficializzato essere l’obiettivo più concreto della sua squadra, rimane ovviamente in piedi (in fondo la distanza è solo di sei punti e i giallorossi dovranno venire a giocare al San Paolo), ma senza rinforzi e senza una maggiore duttilità ed umiltà del suo allenatore credo che l’impresa sia davvero difficile da realizzare.







Mario Zaccaria



Napoli Magazine



Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com


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NAPOLI - Mi arrendo. Alzo bandiera bianca. Prometto che da ora in poi, fino al 31 gennaio, giorno della chiusura del calciomercato, non parteciperò più come spettatore interessato al valzer dei nomi, alla giostra continua di volti e di curriculum più o meno mirabolanti che ormai da mesi fa girare la testa a tutti. Mi riferisco, ovviamente, al possibile (?) arrivo di rinforzi a Napoli. L’ avvicinarsi della scadenza e i disagi manifestati dalla squadra nelle ultime uscite hanno ancora di più scatenato la ridda di voci, di indiscrezioni, di soffiate. Se facessi l’elenco di tutti i nomi dei calciatori che sono stati accostati al Napoli negli ultimi due mesi, non mi basterebbe questo computer sul quale sto scrivendo, ne dovrei acquistare un altro. Nelle ultime ore, poi, sto leggendo e ascoltando di tutto. Se fossero vere le indiscrezioni che vengono rilanciate a raffica su questo o quel calciatore più o meno conosciuto che viene accostato al Napoli, Bigon non avrebbe neppure il tempo di farsi la barba ed è forse per questo che se l’è fatta crescere. Nella realtà, invece, il Napoli ha ingaggiato solo Jorginho e a poche ore dalla conclusione del mercato non ha ancora adeguatamente rinforzato neppure la difesa, vale a dire il reparto che necessita più di ogni altro di essere puntellato. E allora aspetto, con atteggiamento gandhiano, che tutto (o niente) sia compiuto. E’ inutile continuare ad attendere con trepidazione, attaccato al pc, sintonizzato sui siti, sui canali televisivi specializzati, scrutando il cielo nella speranza di scorgervi presagi favorevoli. Il mio mouse ha chiesto pietà per lui. Nell’ultimo mese gli ho dovuto cambiare tre volte la batteria. Negli ultimi giorni, poi, questa attesa spasmodica si è fatta talmente incalzante da diventare una mania, una fisima, una paturnia, un’ubbia, direi quasi un’ossessione. Durante la giornata mi capita spesso di pensare, quando sento il rombo del motore di un aereo che atterra a Capodichino: “Chissà se su questo volo è imbarcato Capoue, oppure Ralf. E se ci fosse dentro Criscito, che finalmente torna a casa?”. Ma si può vivere così? Questa attesa da mercato mi ha ridotto in condizioni pietose. Per questo dico basta, devo pensare alla salute e quello che sarà, sarà. Anche perché, a voler guardare in faccia la realtà, con i tempi biblici che impiega la società per chiudere un contratto, che cosa potrebbe mai accadere di tanto rivoluzionario e sconvolgente in questi pochi giorni che rimangono? Ciò che so, al momento, è che il Napoli è complessivamente inferiore, riguardo alla rosa di cui dispone, a Juventus e Roma. E inoltre il modulo utilizzato da Benitez (mi riferisco all’uso delle quattro punte) si rivela ormai troppo spesso inadeguato, soprattutto ora che, con il trascorrere delle giornate, le avversarie e gli altri allenatori hanno preso le misure agli azzurri. Se le cose non dovessero cambiare ed il Napoli, come è realisticamente possibile, dovesse più o meno rimanere quello che è al momento, la squadra potrà sicuramente lottare con la Fiorentina per la terza posizione, che offre la possibilità di qualificarsi per la Champions League, ma solo passando attraverso la scomoda tagliola del turno preliminare di metà agosto. La rincorsa alla Roma per il secondo posto, che Benitez ha ufficializzato essere l’obiettivo più concreto della sua squadra, rimane ovviamente in piedi (in fondo la distanza è solo di sei punti e i giallorossi dovranno venire a giocare al San Paolo), ma senza rinforzi e senza una maggiore duttilità ed umiltà del suo allenatore credo che l’impresa sia davvero difficile da realizzare.







Mario Zaccaria



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